Il bando per il fornitore unico di pneumatici per il WRC nel quadriennio che va dal 2021 al 2025 ha visto imporsi la Pirelli che oltre il mondiale di Formula uno andrà a gommare anche la massima serie automobilistica su strada, scalzando Michelin, che in questo decennio aveva instaurato un regime di fornitore unico grazie alla qualità del loro prodotto.
Quando nella prima decade la FIA impose il monogomma per un biennio, la fornitura di Pirelli aveva avuto vita facile in fase di appalto perché il costruttore di pneumatici non si era presentato al bando, in aperto disaccordo con la federazione sul passaggio da una fornitura libera ad un regime di monogomma. Terminato quel biennio Michelin è rientrata in maniera prepotente, ed anche se teoricamente si è rientrati in regime di fornitura libera, i Francesi grazie alla loro impegno tecnico nel prodotto destinato alle WRC hanno fatto letteralmente terra bruciata. Questa volta però quando a giugno la federazione e il promoter hanno deciso di ritornare sulla strada della mono fornitura, da Clermonth non hanno preso una decisione contro, presentando il loro dossier sui tavoli della FIA assieme a quelli di Pirelli e Hankook. Ma l’impressione sin dall’inizio è stata quella di una casa poco propensa a mettersi in gioco, partecipando con una proposta nello spirito che sino ad oggi ha contraddistinto la loro fornitura, con un prodotto di qualità ad un prezzo appropriato. Vita facile per gli avversari in maniera particolare Pirelli, che comunque negli ultimi anni ha gommato molte squadre del WRC2. La sfida ora per la casa Milanese è quella di riuscire a sviluppare in appena un anno un prodotto adatto alle WRC+, in grado di rispondere in prestazioni ma soprattutto durata alle potenze delle plus. Nella precedente fornitura la scelta era stata per una gomma molto dura e robusta, al limite dell’indistruttibile che però penalizzava la prestazione pura, una filosofia condivisibile, ma che con le case potrebbe creare qualche malumore.