In una gara pazzesca, le uniche certezze arrivano da Umberto Scandola e Guido D’Amore. Dietro succede di tutto, ma alla fine sul podio salgono Fabio Andolfi in seconda posizione e Bruno Bulacia in terza.
È successo di tutto. Davvero. Perché da come si era messa la gara nel primo giro della mattina, mai avremmo immaginato un podio di questo genere, escluso ovviamente Umberto Scandola. Per il veronese, una gara perfetta, iniziata bene già nella power stage di ieri e perfezionata oggi con la vittoria. Un sigillo, frutto di un binomio perfetto con la Hyundai i20 R5 e gli pneumatici Pirelli. Dietro invece si è trattato quasi di una gara purtroppo ad eliminazione. Sì, perché se nelle prime sei prove speciali, vuoi per le posizioni di partenza, vuoi per la maggiore conoscenza del fondo sterrato, erano stati i protagonisti del CIRT a fare la gara, con Andreucci e Campedelli su tutti, sul settimo tratto cronometrato è davvero successo l’impossibile. Sul secondo passaggio su “Sestino” infatti, il primo colpo di scena arriva quando Paolo Andreucci arrivava in anticipo al C.O. di partenza, pagando così due minuti di penalità e dovendo così dire addio ai sogni di gloria. Non finisce qua, perché nel frattempo che Simone Campedelli, fino a quel momento secondo nella generale, doveva fermarsi in prova a sostituire una ruota, Giacomo Costenaro usciva di strada fortunatamente senza conseguenze, costringendo però la direzione gara a dare bandiera rossa visto che la sua Hyundai ostruiva i passaggi. Restavano così imbottigliati Andolfi e Basso su tutti, a cui gli verrà poi assegnato un tempo imposto. Concludeva invece la prova Andrea Crugnola, al quale però la sfortuna sembra sempre vederci bene, poiché un cedimento all’ammortizatore lo vedrà costretto al ritiro nel successivo trasferimento. Una prova pazzesca, un po’ in stile Safari, vista la concomitanza con la gara iridata.
Da questi quindici chilometri ne usciva così una classifica generale profondamente mutata, che vedeva salire Fabio Andolfi dalla quinta alla seconda posizione e Giandomenico Basso dalla sesta alla terza posizione. Una gara che quindi pareva sorridere, dopo un inizio complesso, ai ragazzi del CIR. Ma non era ancora finita, poiché un guasto di natura meccanica, fermava Giandomenico Basso allo start della prova speciale numero otto, permettendo così al boliviano Bruno Bulacia di scalare in terza posizione. Un podio che veniva confermato anche sugli ultimi chilometri di Sestino, che ahimè fermavano Damiano De Tommaso che era riuscito a risalire fino alla quarta posizione. Ringraziava così Enrico Oldrati, appunto quarto, mentre chiudeva la top five Daniele Ceccoli.
Vittoria nel Campionato Italiano Junior così come nel due ruote motrici, per Roberto Daprà sulla piccola Ford Fiesta Rally 4, davanti ai rivali Mattia Vita ed Emanuele Rosso.
Insomma, una gara dai mille colpi di scena. Una tappa, quella sammarinese, che porta anche qualche importante variazione nelle classifiche del CIR e del CIRT. Nel primo, l’ennesima battuta d’arresto di Crugnola, rende difficilissima la risalita in campionato per il varesino, mentre Andolfi con la seconda posizione raggiunta qui, sale in testa al campionato, grazie anche al ritiro di Basso che comunque lo tallona da vicino. Nel terra, invece, si conferma leader Umberto Scandola, che allunga sul secondo in classifica, Paolo Andreucci.