In generale gli shake down oramai da tempo sono scarsamente indicativi, ma in Cile sul tracciato di Conuco di sette chilometri scarsi è andata in scena una mezza farsa, sulla falsariga delle domeniche dove tutti andavano a spasso per salvare le gomme in vista della power stage.
Chi si ostina a negare che almeno sotto il profilo dello spettacolo, o almeno di un andatura semplicemente decente, la regola del super Sunday non abbia cambiato nulla allo shake cileno ha avuto l’opportunità di rinfrescarsi la memoria su cosa sia un passo votato esclusivamente a salvaguardare gli pneumatici. Le previsioni meteo per il momento danno un sabato e domenica a rischio pioggia, ma questo non ha certo mitigato i timori di team e piloti nei confronti di speciali, in particolare quelle del sabato, che l’anno passato hanno accelerato il degrado delle gomme. I top si sono così limitati tutti ai due giri canonici, ed un terzo con un passeggero vip a bordo, mentre le poche rally2 a parte qualche eccezione si sono limitate a un solo passaggio. Non è quindi un caso trovare ai primi tre posti della classifica Lappi, Sesks e Pajari, piloti part-time che partono dietro il venerdì e comunque hanno bisogno di sfruttare ogni chilometro per cercare di prendere in mano la macchina. L’autore dello scratch Lappi ha messo tra se e la Puma senza ibrido di Martins Sesks la bellezza di due secondi e due e mezzo abbondanti li ha messi a Pajari sulla GR Yaris Rally1. Il primo dei pretendenti al successo è stato Rovanpera che ha pagato allo scratch ben quattro secondi, ed immediatamente alle sue spalle c’è Tanak che al compagno Esapekka di secondi ne concede ben sei, all’incirca un secondo a chilometro. Una classifica dove alla spicciolata seguono Evans e Neuville con otto e dieci secondi, mentre per trovare Ogier e Fourmaux bisogna andare a scorrere la classifica delle rally2. Un inizio tutt’altro che esaltante che mette l’accento una volta di più sull’inutilità dello shake down, oramai da anni, per non dire decenni vissuto dalle case e dai piloti allo stesso modo delle verifiche pregara, un atto dovuto.