IN PORTOGALLO VINCE IL PUBBLICO

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Nella passata edizione della gara lusitana è stata stimata una presenza complessiva a bordo strada di un milione di persone, numeri importanti confortati dalle immagini di intere colline gremite all’inverosimile, un pienone che si è ripetuto ma anche se questa volta il sold-out è solamente stato sfiorato, il pubblico è stato ancora una volta il protagonista principale della gara.

A guardare le immagini è davvero difficile fare delle comparazioni attendibili, il pubblico come l’anno passato è stato quello delle grandi occasioni. Una marea gli stranieri, in particolare Spagnoli pronti ad approfittare di una gara che dal confine ispanico dista qualche centinaia di chilometri, soprattutto rispetto alle regioni del nord più vicine alla gara lusitana rispetto a quella di casa che si tiene in Catalunya. Ma se sul piccolo schermo fare delle stime non è mai facile, in quei passaggi che abbiamo vissuto a bordo strada, gli stessi dell’anno passato, i numeri sia pure straripanti erano lievemente inferiori a quelli dell’edizione passata. Un effetto dove ha giocato un ruolo centrale la mancanza dei due Sebastien, gli unici oggi in grado di ottenere a bordo strada il tutto esaurito. Assenze che però non hanno impedito al rally del Portogallo di tornare a sfiorare il milione di spettatori, confermando la gara Lusitana come la più affollata del WRC degli anni venti. L’unica che rispetto agli anni ottanta novanta, non è poi cambiata così tanto, la folla di quegli anni è qualcosa di irripetibile, ma se il pubblico di allora poteva anche sfiorare i due tre milioni di persone si trattava di un evento nazionale. La gara partiva da Lisbona e risaliva il paese sino al profondo nord (Porto e Braga), per poi tornare a Lisbona. Allora era un pubblico più locale ma distribuito su un territorio vastissimo, che spesso seguiva la tappa della sua regione, saltando da una speciale all’altra su un percorso in linea. Oggi a impressionare è soprattutto l’organizzazione con un controllo del pubblico imponente, che tra volontari, addetti alla sicurezza e poliziotti mette in campo un piccolo esercito, tendenzialmente abbastanza inflessibile e fiscale. Ma senza un rispetto ferreo delle regole, e delle zone dedicate sarebbe quasi impossibile controllare una fiumana di gente così imponente. Un’organizzazione dai costi importanti, ma che grazie all’impatto di tutta quella gente è in grado di garantire un ritorno economico diretto importante, ma soprattutto riesce a trasmettere alle immagini un fascino unico. Viverlo live propone molti disagi, ma con una folla del genere ci si può sentire parte dell’evento, ed a chiunque viene da dire c’ero anche io con orgoglio.

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