Il Central European Rally ha avuto nella massiccia presenza di fan presenti sulle speciali uno dei suoi punti di forza, ma nella prima giornata in Repubblica Ceca, la macchina organizzativa sulle speciali si è dimostrata insufficiente e disorganizzata, inevitabilmente si è tornati a parlare di indisciplina la scusa abituale per nascondere la propria inefficenza.
A fine gara l’ufficio stampa ha diffuso una prima stima degli spettatori presenti, circa centoventicinque mila, un numero che da cosa si è visto in Repubblica Ceca giovedì e venerdì sembra pendere decisamente dalla parte di una sottostima. L’abbraccio di Praga e quello delle speciali spettacolo del giovedì è stato straripante, e non replicare nella prossima edizione sarebbe imperdonabile. Ma come tutte le medaglie il rovescio non si è fatto attendere, ed il venerdì nella tappa Ceca il pubblico è stato straripante (nonostante la giornata feriale). Le zone pubblico si sono rivelate un vero colabrodo, con la gente che si allontanava da queste senza un minimo controllo, e visto la velocità del tracciato spesso si trovava a stazionare in posti pericolosi, vicini alla sede stradale. L’incidente di Lappi per la sua dinamica forse ha fatto spaventare più gli organizzatori e chi ha guardato il video da casa, e così la prima speciale del secondo giro la Vlachovo Březí è stata cancellata per ragioni di sicurezza. Una di quelle cancellazioni in stile “Furbetti”, una volta partite le sette vetture dei costruttori si è tirata giù la saracinesca, tempo imposto per tutti, e così i primi hanno il loro tempo e l’organizzazione non macchia la fedina del suo percorso sottraendo chilometri. A quel punto si è intervenuti con la solita sensibilizzazione last minute e si è puntato il dito sui soliti indisciplinati, la migliore scusa per nascondere la propria incapacità organizzativa. Un inefficienza che è risultata ancora più lampante quando la carovana si è trasferita in Austria, esattamente come nella massima serie le zone pubblico sono risultate impeccabili nel rispetto della sicurezza, ed anche da chi le presidiava in maniera inappuntabile. Ma anche da punto di vista dei servizi al pubblico l’efficienza era semplicemente straordinaria, con enormi parcheggi nei prati adiacenti alle zone pubblico e personale in abbondanza anche per fare parcheggiare. Un altro mondo rispetto agli accessi in Cechia, con qualche chilometro di auto in coda perché nessuno aveva pensato a fare due vie per chi prendeva il tiket sul posto e chi aveva il pass giornaliero o per l’intero evento. Un efficienza che non aveva pari nemmeno sulle stage in Germania, una sorta di via di mezzo. L’organizzazione evidentemente ha preso tutto molto alla leggera, confidando nei rispettivi gruppi nazionali, senza occuparsi di seguirli e istruirli, ed a più riprese era chiaro si corresse in tre paesi diversi. Parlare di indisciplina per nascondere l’inefficienza fa davvero sorridere, soprattutto se si va a vedere gli sforzi fatti dal Portogallo una gara capace di tenere sotto controllo una gara che porta sulle speciali tra i duecento e i trecentomila spettatori al giorno.