L’International Rally Cup anche quest’anno entra di diritto nei campionati del bel paese che godono di ottima salute, ed anche se i numeri non sono quelli stratosferici di qualche anno fa resta uno dei campionati in cima alla lista dei consensi.
Il coronavirus non sembra avere pesato sul numero degli iscritti al campionato capitanato da Loriano Norcini, numeri che sono rimasti costanti nelle ultime stagioni. Sicuramente fanno meno notizia rispetto alle edizioni a metà dell’ultima decade, quando la serie raccoglieva un numero di consensi oltre ai limiti fisiologici di qualsiasi campionato. Un’anomalia che si è chiusa ma non per questo i numeri odierni sono meno importanti, oltre cinquanta equipaggi iscritti, quarantanove dei quali erano presenti al via di Bassano, sono un importante percentuale sulle 136 vetture (storiche escluse) che erano al via a Bassano del Grappa per il mundialito del triveneto. Un successo che merita un’attenta analisi, non tanto per riuscire a proporne una fotocopia, magari sbiadita, ma per comprenderne le ragioni e riuscire a riproporle in un’ottica già proiettata nel futuro. Una considerazione la nostra che non si rivolge esclusivamente al panorama tricolore, ma riguarda anche il panorama internazionale (comprese altre serie nazionali). In Italia l’alter ego dell’International rally cup è il tricolore WRC, che dopo un periodo difficile in questi ultimi anni ha risalito la china, ed oggi tra le serie tricolori è quella in maggiore forma, ma se dal punto numero di iscritti nelle singole gare non sembra avere rivali (grazie a gara come Alba, Mille Miglia ecc..), a livello campionato non è riuscita a scavalcare l’IRC. Le lotte tra la serie privata e la federazione negli ultimi tempi si sono sopite da entrambe le parti, un segno dei tempi che cambiano e sarebbe proficuo tra i due campionati si instaurasse una sorta di collaborazione, perché ognuna può avere il suo spazio. Ed in futuro l’IRC può diventare una sorta di laboratorio dove potere sperimentare senza gli ingombranti vincoli di una serie che assegna un titolo tricolore. Un ruolo che leggendo tra le righe ha già svolto in passato.