La commissione rally continua a giocare a carte coperte, ma da quella prima riunione di settembre dove non erano emersi cambiamenti, il campionato 2023 potrebbe proporre degli aggiustamenti significativi a cominciare da un ritorno di paio di gare terra nella massima serie tricolore.
Solamente qualche anno addietro a Verona, in occasione del Due Valli si tenevano riunioni e incontri che avrebbero dettato le linee dei campionati tricolori nella stagione seguente, negli ultimi anni invece si è iniziato a giocare a carte coperte, evidentemente con consultazioni private. Metodi ereditati nei due anni di pandemia. La prima cosa che è cominciata a rimbalzare dalle ultime settimane del mese di settembre, che sta assumendo dei contorni sempre più nitidi è il ritorno della terra nella massima serie. Per il momento non sono trapelati nomi, e nessuno sembra essere stato allertato, ma i rumori sempre più insistenti parlano di due slot nella massima serie. Resta in piedi la ventilata riduzione dei chilometri, ma non percependone i confini non è chiaro se si tratterà del solito format blindato oppure se si andrà semplicemente ad ampliare la forchetta tra minimi e massimi. Qualcosa potrebbe muoversi sul fronte CIAR; l’ipotesi di una fusione CIAR e IRCup che qualcuno ventila, è un ipotesi poco credibile perché una è una serie federale e l’altra privata. Quindi più che di fusione si tratterebbe di fagocitare l’IRCup e bisogna vedere quanto Norcini e soci siano disposti a buttare dalla finestra quanto costruito in uno dei momenti più floridi del campionato. Più credibile ed intelligente potrebbe essere la suddivisione del CIRA in due gironi (sud o centro sud e nord), in una sorta di avvicinamento alla nuova Coppa Italia e CRZ. Oggi la serie B è una sorta di fotocopia del massimo campionato teoricamente rivolta ad amatori e gentleman, ma aperta anche a driver di prima fascia come Campedelli o The Rox che lo scorso anno è riuscito a metterla nel suo palmares. Suggestione nostra, ma visto la strada che si sta imboccando è ancora in fase cantieristica sarebbe bello a livello brand ritornare al marchio CIR, moderno ma in continuità con il passato quando non si usavano gli acronimi, campionato italiano rally.