Questa volta Gryazin il terribile in una delle sue tante incursioni in giro per l’Europa, al Rallye Terre de Lozere inciampa e deve segnare il passo davanti ai galletti d’oltralpe, in particolare a Jean Baptiste Franceschi e Florent Todeschini una spanna sopra la concorrenza.
Sulle prove di Mende il più determinato al momento di lasciare i blocchi di partenza è Todeschini, subito al timone della gara, ma sulla terza speciale rimedia un uscita di strada con cappottamento, ma fortunatamente paga solo una trentina di secondi e perde la leadership della gara. Sulla stessa speciale va peggio a Matthieu Margaillian, sino a quel momento a pieno merito nel gruppetto di testa, la sua Fabia Rally2 Evo rovina fuori strada, in qualche maniera raggiunge il traguardo ma il suo ritardo supera i tredici minuti. A salire in cattedra è un Gryazin in formato XXL che molla a tutti dieci secondi e prende il timone della gara, un passo sopra le righe che aumenta i rischi e sulla speciale dopo arriva una foratura e raggiunge il traguardo sul cerchio perdendo una mezza minutata. Ripartito a testa bassa va a scratch, ma sull’ultima prova rimedia un’altra foratura e deve issare bandiera bianca. A prendere il timone è un veloce e regolare Franceschi, con Todeschini a tre manciate di secondi, Jean Baptiste a quel punto inizia a giocare al gatto con il topo, forza quel tanto che basta per mettere qualche secondo in più tra la sua Skoda Fabia Evo e la Hyundai i20 N. Un ultimo brivido lo regalano i ventitré chilometri dell’ultima speciale, Franceschi rimedia un drittone e lascia sul terreno una decina di secondi di troppo, il suo vantaggio si dimezza, ma la sua vittoria non ha mai dato l’impressione di essere in discussione. Terza la Hyundai i20 N rally2 del lussemburghese Charles Munster, che però paga al duo di testa quasi tre minuti, in un ora e mezza di gara. Gara da incorniciare quella del ventinovenne Quentin Ribaud, con un colpo di reni sul filo di lana soffia per un secondo e qualche decimo la settima piazza assoluta alla Clio Rally3 di Jacquot. Un gran risultato per una tutto avanti, in particolare per la snobbatissima Renault Clio Rally4, dalla quale tutti sembrano fuggire. A chiudere la top ten troviamo alle spalle di Jacquot altre due Renault Clio Rally3 con Simon Heinemann e Pierre Ragues. La testimonianza della competitività della compatta a trazione integrale della Regie, una vettura che a differenza della tutto avanti Clio Rally4 lanciata e abbandonata, sino ad oggi mamma Renault nonostante la bontà del prodotto, una volta omologata non ha fatto nulla per promuoverla.