Obbligata al palo da due anni di pandemia la classicissima della befana torna ad inaugurare la stagione rallystica del vecchio continente, ed anche se un inverno anomalo non ha proposto la solita cornice imbiancata, il pubblico è stato quello solito, da “tutto esaurito”, confermando la bontà di una antica ricetta che fa dello Janner un grande evento.
Il fascino dello Janner è sempre stato una cosa particolare, vuoi per la magia dei rally invernali, quelli che il meteo sta portando rapidamente ad estinzione, vuoi per l’ambiente che il club organizzatore ha saputo creare e coltivare attorno alla gara. Le presenze sulle speciali hanno superato le 140.000 unità, un risultato che va ben oltre un pubblico di soli appassionati, ma oggi come ieri è evidente una forte presenza locale, quella che solo i grandi eventi sono in grado di calamitare. Zone pubblico ben delimitate, e un biglietto di ingresso (con prezzi popolari: € 34 il pass gara e € 15 ticket giornaliero) non sono stati la morte del rally, come qualcuno da noi potrebbe sostenere, ma la sua fortuna. Un budget vitale per l’organizzatore, ma anche uno stimolo per fare delle zone pubblico adeguate con servizi e accessi facilitati, dove lo spettatore ha una sua dignità e non è solamente considerato come un peso. Un elemento importante per riuscire ad andare oltre al bacino degli appassionati duri e puri, disposti anche a trasferte importanti, e disagi di vario genere, ma in grado di avvicinare il pubblico locale incuriosito da un grande evento sportivo, ad alto tasso di spettacolarità (amplificata dalle condizioni invernali delle strade). Una formula quella dello Janner differente da quella del WRC, e di quei pochi eventi dove sono presenti i migliori driver e le migliori vetture del globo, caratterialmente più vicina ad una sagra o ad una festa di paese, con un clima decisamente più rilassato. Un aspetto che viene esaltato dalla cerimonia di partenza, con una pedana inserita nel centro espositivo di Freistadt; l’immensa sala espositiva è allestita con panche e lunghe tavolate dove potere consumare una birra e assistere alla presentazione degli equipaggi. Una sala sempre strapiena in un clima da Oktoberfest, la dimostrazione che con la giusta ricetta i rally possono essere uno spettacolo in grado di andare oltre l’appassionato puro. Esattamente come, vetture, gomme, e tutto quello che ruota attorno ai rally ha preso una strada sempre più lontana dalla produzione (anche sportiva), pure il rapporto con il pubblico è cambiato a favore di spettatori super specializzati.