Trovare Elfyn davanti a tutti sull’asfalto bagnato non è sicuramente una sorpresa, difficile dimenticare la sua impresa al Tour de Corse 2015 una gara segnata dalla pioggia. Questa volta a metterci lo zampino oltre all’asfalto bagnato è stato il mix temperatura acqua che ha mandato in tilt su tutte le rally1 il sistema antiappannamento.
Dopo la prova di apertura disegnata interamente all’interno del suggestivo stadio Toyota, la gara non ha tardato a prendere la sua piega, sono bastate solamente le prime due speciali, appena quarantadue chilometri sotto l’acqua hanno dato la loro impronta decisiva alla gara. A fare la differenza maggiore questa volta è stato l’imponderabile, un mix di condizioni meteo che ha mandato al tappeto il sistema anti appannamento su tutte le rally1, obbligando tutti ad una sorta di corsa al buio su un fondo reso insidiosissimo dall’acqua e dalle foglie. Pronti via e sono subito andati al tappeto i due con meno dimestichezza sulle rally1 Dani Sordo e Adrien Fourmaux, mentre il padrone di casa Takamoto Katsuta è riuscito a cavarsela con qualche danno cosmetico e due minuti pesanti per la generale, ma che gli permettono di restare in gara. E nella replica pomeridiana è proprio il giapponese che con un impeto di orgoglio va a prendersi i tre successi scratch a disposizione. A prendere il volo nelle prime due speciali è un Evans capace di fare la differenza nel difendersi, bravissimo a interpretare le difficoltà del fondo, nonostante un parabrezza a visibilità azzerata. Altrettanto perfetto interprete nella replica pomeridiana, quando il plotone delle rally1 ha ritrovato il dono della vista dopo il passaggio al service. Neuville il più vicino al dragone gallese, con delle condizioni di acqua meno al limite ha tentato la rimonta, ma il grip di queste strade tendenzialmente basso lo ha tradito ed è finito fuori strada. Ad ereditare la piazza d’onore è così un Ogier che paga ad Evans una quarantina di secondi, e visto il ritardo non sembra affatto intenzionato ad andare in caccia del compagno di squadra. Discorso analogo per Rovanpera terzo, nella replica si accontenta di mettersi dietro la Skoda Fabia RS di Mikkelsen che nella prima bouclé non ha dovuto fare i conti con un parabrezza appannato.