Mentre il WRC si sta avvicinando all’inedita ripartenza in terra di Estonia, i problemi continuano e la gestione della pratica calendari procede nella maniera indecente con la quale è stata condotta sino ad oggi, ed ora proprio dal Giappone cominciano a filtrare dubbi, come se mai ci fosse stata una reale possibilità di mantenere la gara a calendario.
Da quando il coronavirus ha cominciato a mettere in ginocchio il mondo dello sport, la gestione del WRC ha fatto acqua da tutte le parti a cominciare dall’appuntamento Messicano, tirato via per i capelli nonostante una situazione frontiere che stava precipitando, senza dimenticare i contagi nascosti come la polvere sotto il tappeto. Ma tra le tante cancellazioni a raffica, quelle Kenyota e Neo Zelandese sono state a dire poco scandalose nella loro gestione. Tutti nascosti dietro al dito di organizzatori che continuavano a spergiurare che sarebbero andati in fondo a tutti i costi, in un momento con le frontiere di mezzo mondo bloccate, quarantene e controlli sanitari stringenti per tutti. Poi davanti all’incalzare del consiglio mondiale FIA si è steso una bozza di calendario, con cinque eventi e uno alla porta, ma tra questi risultava anche il rally Japan che spergiurava che si sarebbe riusciti ad andare avanti, mentre dall’altra nonostante i mugugni di qualche costruttore si è andati avanti come in una fantastica favola. Oggi che ci si avvicina con i tempi all’organizzazione logistica della trasferta, qualcosa comincia a scricchiolare e dal Giappone ma con i debiti filtri di chi tira le fila (WRC Promoter) qualcuno ha cominciato a denunciare le difficoltà del caso, portano gli esempi dei rinvii al 2021 di Olimpiadi a GP di Formula1. Peccato che queste decisioni siano state prese mesi addietro, ed arrivare sino ad oggi per cominciare a gettare le basi per un annuncio che presto o tardi arriverà è vergognoso. Soprattutto perché si tratta di un deja vu. Una brutta figura che questa volta ha anche la sua ciliegina sulla torta, quello spostamento richiesto al Turchia per fare posto ad Ypres, gara che si era capito sarebbe stata la riserva di Germania o Giappone, ma che ora rischia uno spostamento a novembre. Con buona pace di chi ha accettato lo spostamento, certamente toglierebbe pressione alle squadre che in epoca di controlli stringenti faticherebbero non poco a portare il personale dalla Turchia al Belgio, ma tutto sommato con la situazione attuale lo spostamento dall’Estonia alla Turchia forse sarà anche peggio.