JAPAN PASSA YPRES VEDE

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Come anticipato sin dal primo momento in cui è stato redatto il calendario il Japan ha gettato la spugna, evitandosi una parte della pantomima con i tira e molla vissuti per Safari e Nuova Zelanda, al suo posto entra Ypres che prende la data di novembre con buona pace dello spostamento di data concessogli dai Turchi.   

La non notizia del giorno è la rinuncia del Giappone a causa delle restrizioni alle frontiere imposte dal governo Nipponico per la pandemia di Covid-19; come se da inizio luglio quando è stato redatto il calendario fosse cambiato qualcosa. Almeno questa volta la pantomima indecente andata in scena prima della cancellazione del Safari non si è ripetuta, ma se vogliamo è stato anche peggio. Si era anche capito che la candidatura di Ypres era bloccata da qualche intoppo, probabilmente la mancata disponibilità a pagare per intero la tassa di ingresso nel WRC. Ma la figura della gara Belga era comunque sulla strada di un sicuro ingresso, come rimpiazzo del Giappone ma anche della Germania la cui presenza si è consolidata solamente da quando la gara ha optato per un rally blindato all’interno del campo militare. Quello che in questo nuovo siparietto è incomprensibile sono le date, con un copione scritto a inizio luglio dove si poteva facilmente immaginare dove si sarebbe andati a parare, spostare Ypres nella data del Japan il 19 – 22 Novembre per dare respiro al calendario è ragionevole, ma molto meno è stato lo spostamento chiesto alla Turchia che è avanzata di una settimana. Una richiesta a cui i turchi hanno risposto positivamente a fine luglio, appena quindici giorni fa, ed oggi si sono sentiti come se qualcuno gli avesse detto “Siete su scherzi a parte”. Se le speranze di riuscire a risolvere il braccio di ferro tra organizzazione e promotore con un compromesso, adesso il successore di Ciesla dovrà passare sotto le forche caudine, ed a questo punto potrebbe entrare in ballo un 2021 riparatore. Con i pesanti problemi alle frontiere odierni i quindici giorni che oggi ci sono separano Estonia e Turchia saranno un pesante deterrente per i concorrenti di WRC2 e WRC3.

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