Il Japan Rally ad un anno di distanza dalla prima si migliora, ma le pecche sono ancora tante ed appena si presenta una nuova situazione critica la macchina organizzativa va nel pallone, due bandiere rosse ed una speciale cancellata non depongono a favore di un organizzazione che dopo i disastri dell’anno passato dimostra di non essere ancora all’altezza di un WRC.
Sulla gara sotto il profilo del percorso c’è davvero poco da dire, l’asfalto anche se molto più scivoloso rispetto alla media di quelli del vecchio continente, propone delle strade guidate con delle medie orarie umane. Ma soprattutto lo sporco presente in strada è quello delle foglie, classico delle gare autunnali, vedi le speciali in sottobosco del Sanremo mondiale, ma come sulle strade della Riviera o della Corsica si deve guidare in strada e non avventurandosi in taglioni impossibili. Positiva anche la presenza di un pubblico sicuramente non straripante, ma finalmente si è invertita la tendenza dell’anno passato a blindare esageratamente le speciali. Alcune pecche organizzative sono rimaste a cominciare da una macchina alla guida della gara, poco reattiva incapace di fare fronte alle situazioni leggermente più complesse da risolvere. Forse quelle meno visibili al grande pubblico, ma che quando sfuggono di mano possono degenerare ed ingigantirsi. E’ il caso della vettura sicurezza ferma a metà della prima speciale di questa mattina, prova che era già stata ritardata alla partenza di cinque minuti. Pur non essendo parcheggiata in mezzo alla carreggiata, la posizione era comunque a rischio ed è rimasta ferma in un punto di corda sino all’arrivo della vettura di Neuville, a quel punto il belga si è fermato ed è ripartito senza più attaccare. Immediatamente è arrivata bandiera rossa anche per Katsuta, Tanak e Neuville già partiti in prova. Non è però chiaro quando sia scattato il sistema di bandiera all’interno delle vetture visto che Takamoto ha continuato a spingere per un buon tratto di strada, e la vettura parcheggiata l’ha passata a velocità bella sostenuta. in speciale organizzazione. Un brutto pasticcio, che si va a sommare alla bandiera rossa data nella prima giornata, una situazione meno al limite, ma non chiarissima. Tutto questo aggiunge ulteriori dubbi alla cancellazione della terza speciale di ieri, condizioni atmosferiche che impedivano all’elisoccorso di alzarsi in volo si sono già presentate. La sicurezza innanzi tutto, ma in certi casi il retrogusto è quello di una scusa per andare a coprire altro.