La tappa finale nonostante una prima sezione di quelle belle corpose fila via come da copione, con un Rovanpera che sulla prima speciale da a tutti una bacchettata sulle dita prima di passare in modalità controllo e godersi a fondo il suo secondo successo stagionale.
L’ultima frazione dell’Acropoli ha proposto tre speciali per un totale di quasi settanta chilometri cronometrati, con i trentatré chilometri della prova di Pyrgos, che spaventavano ancora di più del primo giro sulla Tarzan. Un finale pirotecnico, in grado di esaltare ancora di più quelle gare che in queste ultime stagioni si sono concluse sul filo dei decimi di secondo. Il copione per la corsa all’olimpo invece ha riservato un cammino abbastanza lineare, con una classifica che a metà della seconda tappa sembrava già scolpita nella roccia, non tanto per i distacchi quanto per le differenti motivazioni del terzetto di testa. Così tutto è andato via come da copione, con qualche piccola variante come lo scratch sulla Tarzan di Rovanpera, prima di andare in modalità controllo ha preferito tenere alto il suo passo così da fare capire a tutti che è in grado di cambiare passo quando vuole. Un simbolico schiaffetto per ribadire chi ha in mano le redini della gara. Capitan Ogier invece è andato via dando un paio di click in meno al suo ritmo, concentrandosi unicamente su quei punti campionato che gli permettono di allungare ancora sugli inseguitori, in quello che sulla carta era l’ultimo rally su terra che lo vedeva sfavorito per l’ordine di partenza. Condizione che in Finlandia ad inizio ottobre non dovrebbe più presentarsi, visto che la pioggia a Jyvaskyla in autunno non manca mai. Secondo si conferma Tanak che assieme ai compagni di squadra azzecca le gomme nella prima boucle, quando la pioggia inizia a bagnare il fondo, ma un presunto problema elettrico lo rallenta nella Tarzan, mentre sulla lunga ritorna in cattedra e ci appone il suo sigillo che chiude ogni partita per la piazza d’onore. La quarta piazza se la porta a casa un Sordo anche lui in modalità full control, visto l’importante vantaggio su Greensmith che chiude la top five, davanti ad Evans e al compagno di squadra Fourmaux che nel primo trasferimento è costretto a sistemare un problema e al controllo orario paga una penalità di tre minuti che lo spara fuori dalla lotta per la top cinque. Ed anche se nel finale Adrian spara dei gran tempi non riesce a resistere all’arrembaggio di Evans che recuperà cosi una sesta piazza che gli vale qualche punticino iridato in più.