KOVACS TENTA L’AGGANCIO MA..

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Nella tappa di oggi lo Scania di Kovacs rimonta otto minuti al buggy Mercedes di Martin e lo mette nel mirino, confezionando un finale che si annuncia incandescente, ma al service arrivano quindici minuti di penalità e si ritrova a 20 minuti da Martin. Continuano con tenacia gli Italiani con l’SSV di Tassi che lotta per un posto nei 20 mentre Rossi perde qualche posizione nel finale dopo una frazione corsa con attenzione.    

La clamorosa uscita di scena di Bouwens non sembra avere smorzato il tema di questa edizione dell’Africa Eco Race, ovvero il braccio di ferro tra le vetture ed i mezzi pesanti. A battere lo scratch di giornata è lo Scania di uno scatenato Kovacs, l’Ungherese si lascia il leader della gara Martin ad otto minuti portandosi a meno di sei minuti da una leadership che comincia a traballare. Ma qualche ora dopo il collegio gli infligge quindici  minuti di penalità e così perde il successo scratch, ed in generale si ritrova a venti minuti da Martin. Sulle dune della Mauritania i chilometri di speciale ancora da percorrere sono poco meno di settecento divisi in due tappe, ma in particolare quella di domani con i suoi cinquecento chilometri potrebbe prestarsi particolarmente ad un attacco importante da parte di Kovacs. Mentre il distacco dello Scania di Fazekas vola oltre la soglia delle quattro ore e mezzo, ma per il momento salva il gradino basso del podio. Al traguardo di questa sera il primo degli equipaggi azzurri è Tassi, che nella generale continua a navigare sulla soglia della top 20. Tappa con finale in salita per il Patrol di Stefano Rossi che nel finale perde una manciata di posizioni. Tra le moto continua a sventolare alto il tricolore, ad aggiudicarsi lo scratch di giornata è Paolo Lucci che si mette dietro Botturi ed Ullevalseter. Tra il Bottu ed il Norvegese continua il ping pong, dopo avere perso due minuti ieri, oggi ne riguadagna due rafforzando così la sua leadership. Ma l’Italia questa volta non festeggia solamente il gradino più alto del podio virtuale, ma anche quello basso che Lucci soffia al Britannico Poskitt.

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