Oramai mancano un paio di mesi e qualche giorno al debutto della Croazia nel WRC, ed oltre alla tabella di marcia alle squadre sono state presentate le cartine di un percorso, tutto ad est di Zagabria, come era prevedibile l’obbiettivo è potere contare sulla biglietteria per il pubblico, anche in maniera contingentata sulla falsariga dell’Estonia.
Le prime due frazioni della gara si correranno sui sali scendi, tra sugli asfalti che tagliano le montagne e le foreste ad este e sud est di Zagabria, con molte prove speciali vicinissime ai confini con la Slovenia. Mente le due speciali della domenica poteranno la carovana a nord della capitale croata. Con la power stage sempre a due passi dalla frontiera slovena. Una gara disegnata sulle colline e montagne che abbracciano Zagabria, su delle strade tecniche e veloci con numerosi accessi dove saranno predisposte le zone riservate al pubblico. Un punto sul quale era facile immaginare l’organizzazione croata, ma anche gli stessi enti pubblici che si sono presi in carico il finanziamento della gara, hanno scommesso in maniera pesante. In questo momento il termometro della pandemia è in discesa, ed è facile prevedere che da qui alla fine di aprile, sia pure tra alti e bassi la situazione possa migliorare, ed avere dal governo il semaforo verde al pubblico e potere così aprire le biglietterie. Una tre giorni che prenderà il via con un’apericena di un paio di chilometri il giovedì sera sulla speciale spettacolo di Zagabria. Il venerdì ed il sabato la gara andrà a proporre due boucles di quattro speciali per ogni giornata da mandare in replica nel pomeriggio. Mentre le speciali domenicali saranno due da ripetere a stretto giro di posta, per un totale che dovrebbe riportare il chilometraggio di una gara del mondiale nuovamente sopra la soglia dei trecento chilometri. La gara ERC che proietto per la prima volta la Croazia nella scena internazionale che conta nelle sue prime edizioni si disputò attorno a Zagabria, ma poi si spostò prima a Rijeka e l’ultimo anno ERC (il 2013) nella penisola Istriana. Quindi per la capitale croata si tratta di un ritorno nel salotto bene dei rally.