LA FIA SONDA IL TERRENO

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Nuove regole o cambiamenti generalmente prevedono incontri e consultazioni, ma oramai da qualche tempo in Fia per i rally è stata introdotta l’insolita pratica di sondare le reazioni alle parole di Mahonen.

La posizione in federazione di Jarmo Mahonen, FIA Rally Director non è proprio quella di un signor nessuno, ma da qualche tempo lascia perplessi il sistema di comunicazione con il Finlandese che si concede spesso ai media di peso, lasciando dichiarazioni su novità o tendenze in una sorta di chiacchierate informali come se a parlare non fosse la Fia ma il libero pensiero di Mahonen. Uno schema che puntualmente si ripete rivelando quelle che saranno le tendenze, ma sopratutto per analizzarne la risposta degli interessati (come successe l’anno passato con la presa di posizione sull’ordine di partenza). Questa volta il primo Mahonen pensiero è andato alle nuove tecnologie Ibride, dalla F1 elettrica al rallycross che stanno prendendo piede e di cui si comincia a parlare anche nei rally. Quì ha assestato un bel colpo di freno, rilanciando per i costruttori il rassicurante suono delle parole “stabilità regolamentare” (parlando di cinque anni). Ma dopo lo zuccherino è arrivata la pillola da mandare giù, nessun limite temporale un puor parler, ma ha evocato una richiesta ai costruttori per degli impegni a lungo termine. La cosa, sopratutto di questi tempi può suonare strana, ma l’effetto è lo stesso di qualche decennio addietro quando si chiese ai costruttori un impegno per la stagione e non gare a spot, oppure campionati a macchia di leopardo. Una posizione che negli anni è stata rafforzata vincolando le omologazioni all’impegno WRC. E’ quindi abbastanza palese la richiesta che in un futuro prossimo potrebbe arrivare ai costruttori per dare un impegno contrattuale a lunga durata con la federazione. Un messaggio nemmeno troppo velato anche per Hannover, onde evitare i rilanci degli ultimi mesi con programmi part time senza garanzie o impegni certi per il futuro.   

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