C’era una volta un sogno chiamato Aci Team Italia, un bel programma di filiera per fare crescere i giovani rallyman di casa Italia, ma oggi il sogno continua solo per Fabio Andolfi e la filiera sembra essersi spezzata proprio allo step 1 ovvero il WRC3.
Lo scorso anno il programma dell’ACI Team Italia ha terminato in maniera orgogliosa il suo secondo anno di vita. Due stagioni che hanno formato una bellissima realtà che risponde al nome di Fabio Andolfi. La svolta cruciale però è arrivata con il passaggio quasi obbligato del pilota ligure allo step 2 ovvero il passaggio nel WRC2. Budget molto più corposi e purtroppo per la nostra federazione nessun costruttore in grado di garantire quel corposo aiuto necessario per completare un programma di spicco come il WRC2. Fortunatamente l’operazione sia pure tra mille difficoltà (alcune delle quali si stanno appianando solo in questi giorni) è andata in porto ed almeno Fabietto avrà la sua meritata chance. La nota dolente del trambusto che si è creato attorno al programma WRC2, è quella di essersi dimenticati delle piccole Peugeot 208 R2. Alla fine ad aggiudicarsi il bando per la Hyundai R5 è stato sempre Romeo Ferraris, per cui con i Peugeottini in casa continuare almeno con una macchina nel WRC3 non sarebbe certo costato uno sproposito. Visto l’abbattimento dei costi di trasferte e logistica, perché stiamo parlando della medesima struttura gestionale. Se l’appiedamento di De Tommaso diciamo che fa parte dei giochi, d’altronde nelle filiere al top ci arriva solo il primo della classe. Fa veramente male vedere il giovane Pisani costretto ad andare a cercarsi una vettura per il CIR Junior, dopo avere vinto il supercorso Federale. Una stretta di mano ed un diplomino è davvero troppo poco. C’è da sperare che qualcuno in Federazione si accorga della gravità di questa frattura e magari ci metta una pezza in extremis, prima che diventi insanabile.