Alla presentazione ufficiale dell’appuntamento Italiano con il WRC le parole del presidente che hanno aperto all’eventualità di una seconda gara italiana nel WRC, hanno fatto scattare voli pindarici sul Roma Capitale da mesi in pressing a tutto campo, tante parole ma quelle legate con i piedi per terra sono “il Sardegna non si tocca”.
Oramai da parecchi mesi Roma Capitale è tornata a sgomitare per conquistare il suo posto nel calendario WRC, a fare uscire nuovamente alla scoperto la gara Laziale è stato l’ingresso nel mondiale delle Canarie, promosso dall’ERC al WRC. In realtà parlare di promozione è quanto di più sbagliato, visto che a fare la differenza è stato un contratto biennale e relativi accordi economici per la parte promozionale da riconoscere al Promotore. In molti hanno visto in questo passaggio l’ERC diventare una sorta di ascensore per il WRC, quella favola che a Monaco di Baviera hanno cercato di costruire per raddoppiare il gettone della serie continentale. Anche se le Canarie logisticamente sono quanto di peggio, il suo ingresso rappresenta il ritorno nel mondiale della Spagna, una delle federazioni più importanti a livello continentale, riportando nel WRC una nazione di peso. Nel caso di Roma Capitale a cedergli il posto difficilmente potrebbe essere un’altra nazione, Sticchi ha evocato giustamente il doppio appuntamento Sardegna, Monza ma allora a imperare era la crisi sanitaria mondiale. Il promotore allora faticava a trovare delle gare in Europa, spostarsi nel resto del mondo era missione impossibile. Oggi molte delle candidature sulla carta, gettate in pasto alla stampa sono farlocche, ma le gare non mancano anche se più di una hanno dei budget che boccheggiano, ed i contatti triennali sono diventati sempre meno, un doppio slot Italia ha il sapore di un avance che andrà a sbattere contro un “no”. Quello che è emerso di consistente nella presentazione è il rapporto tra i vertici ACI e la regione Sardegna, un sodalizio che in venti anni ha saputo consolidare il filone sportivo con la promozione turistica. Un intesa che per durare così a lungo si è cementata sul territorio, diventando un plus valore per tutti capace di andare oltre al colore politico di comuni, province e regione. Un lungo elenco di pro (percorso compreso) che hanno suonato come un “il Sardegna non si tocca”; l’apertura della federazione ad appoggiare la candidatura di Roma, per avere un secondo round WRC Italiano c’è, ma come spiegato nelle righe di sopra la volontà è una cosa, tutt’altra cosa è la realtà del WRC. Non si tratterebbe nemmeno di una novità visto che dopo le prime due edizioni iridate di Monza, dietro alle quinte il tentativo di prolungare la sua permanenza c’è stato, ed in seno ai nostri organi federale a sperarci erano in tanti.