LANA, RICOGNIZIONI VIETATE

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Il problema ricognizioni vietate è oramai da molti anni una questione sempre al centro delle discussioni, con l’annoso problema dei controlli, al rally Lana a tirare la rete sono state le forze dell’ordine che prontamente hanno segnalato i nomi degli iscritti alla direzione gara, ed a quel punto inevitabilemente è arrivata sanzione, ed esclusione dalla gara.

Ricognizioni vietate, illegali o abusive che dir si voglia sono da sempre una nota dolente delle corse su strada, una di quelle regole che andrebbero rispettate ma alle quali in tanti trasgrediscono troppo spesso. Regole secondo alcuni assurde, ma alle quali prima che intervenissero le federazioni (internazionale e poi nazionali) a normare tutti tendono a ricordarsi solamente i lati positivi. Capannelli di gente e ragazzi che passavano le serate a bordo strada in qualche punto particolarmente spettacolare, come si trattasse delle prove libere un gran premio. Stranamente però tutti o quasi hanno rimosso che se sportivamente nulla era vietato, spesso sulle speciali si incappava in appostamenti delle forze dell’ordine e le multe potevano essere belle salate, per non parlare di chi rischiava di vedersi portare via il libretto di muletti molto gara e poco stradali. E’ quindi evidente che le ricognizioni erano un problema già allora, sia nelle provincie più tolleranti che in quelle più ligie a fare rispettare il codice della strada. Da allora è solamente cambiata la responsabilità degli organizzatori e della federazione che nel tempo ha dovuto introdurre quelle regole altrimenti non ci sarebbe stato il rilascio di alcun permesso. Oggi il caso ricognizioni qualcuno si ostina a vederlo troppo spesso come un semplice problema di equità sportiva, perché mancano adeguati controlli, ed in un certo senso per chi organizza una gara c’è un problema di autorità da una parte (nel realizzare un posto di controllo) e dall’altra quello di mettere troppi cappelli su un organizzatore dove il rapporto con il pilota è quello tra esercente e cliente. Dalla marea di indicazioni e raccomandazioni per i piloti in gara al rally Lana, sono evidenti le pressioni esercitate in sede di rilascio dei permessi, ed è abbastanza chiaro che la battuta di pesca a strascico fatta martedì 18 luglio (che ha registrato una decina di fermati iscritti alla gara), puntualmente trasmessa all’organizzazione nel giro di ventiquattro ore non era certamente per distribuire qualche tirata di orecchie. La lotta alle ricognizioni vietate sino ad oggi è stata applicata in maniera salomonica dalla federazione con qualche rara punizione esemplare (con la sospensione della licenza). Ma se qualche altro ente deciderà di dare una stretta nella lotta alle ricognizioni vietate a Biella la strada è stata tracciata.              

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