Un finale semplicemente stratosferico con i primi quattro della generale che si tuffano nel doppio passaggio sui ventinove chilometri della Vastervik per giocarsi il successo, ma dopo un primo passaggio un pizzico troppo accorto nella replica Evans chiude la partita, rimbalza Katsuta via dalla prima posizione e vola verso la power per fare il pieno di punti.
Un finale con al via quattro vetture racchiuse in un fazzoletto di dodici secondi è un plus che raramente si può vedere, anche in quelle gare veloci come la Svezia dove i secondi pesano come macigni, e le classifiche sono molto più compresse. Nel primo passaggio, Elfyn è stato troppo difensivo, o forse con in testa ancora lo spettro di quel motore andato in stallo nella Umea Sprint di ieri sera. Un occasione che Katsuta sfrutta a pieno e salta al comando della generale con 4”.5 di vantaggio sul Gallese, che entra nel mirino delle Hyundai di Neuville e Tanak. La reazione però è stata quella di un vero dragone e nella replica ha letteralmente cambiato marcia, dopo un intera gara dove ha manifestato una superiorità nella gestione del passo, senza lasciarsi tirare in linee esagerate e poco efficaci, questa volta ha steso le ali ed è volato via. Neuville primo degli inseguitori in quella replica paga a Elfyn 6”.7, un distacco che tra il primo e il secondo non si è mai registrato in tutta la gara. Una colpo durissimo che gli permette di ributtarsi alle spalle senza troppi complimenti il compagno di squadra, che insegue a poco meno di quattro secondi, e con davanti solamente una power stage in versione accorciata il gioco è praticamente fatto. Ma soprattutto mette a sedere ogni velleità di successo dei due top driver targati Hyundai Motorsport, rimbalzati oltre il muro dei dieci secondi. Ad impressionare in maniera particolare è la capacità di andare a trovare le linee più veloci ed efficaci, per avere le quattro ruote sempre in piena trazione. La sua Yaris si presenta dal lento al veloce con il retrotreno in lievissimo sovrasterzo, in un perfetto mix tra un continuo lavoro al volante per indurre e contenere il traverso. In pratica porta la sua Yaris sulla linea di galleggiamento delle rotaie e questo gli ha permesso di stare un pizzico più dalla ragione rispetto alla concorrenza, ma nella replica ha confortato la nostra sensazione che in più di una circostanza abbia giocato al gatto con i topi. Katsuta deve rinunciare al sogno di portarsi a casa una gara iridata, ma questa seconda posizione vale una mezza vittoria e soprattutto è l’iniezione di fiducia che gli mancava. Gradino basso del podio per Neuville che brucia Tanak per soli 4”.9, la nuova i20 N è sembrata più bilanciata ma entrambi speravano di essere la con le Yaris e invece manca ancora qualcosina.