LAPPI TORNA A SORRIDERE

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La vita da predestinati raramente segue le parabole di Loeb oppure Ogier, i più dopo essere arrivati a vestire una livrea ufficiali per mancanza di risultati, oppure per delle scelte sbagliate, hanno dovuto fare un passo indietro come Tanak, Evans e Lappi, ed ora anche per il Finlandese è arrivata l’ora del riscatto.

La carriera di Esapekka al volante di una top car era iniziata in maniera scoppiettante, firmando il suo primo successo già alla quarta uscita, dopo un 2018 buono ma non eccezionale è inciampato in una serie di scelte sbagliate prima in Citroen e poi in M-Sport. Una serie di vicissitudini che lo hanno portato a sbattere la porta e interrompere un circolo vizioso che lo stava trascinando sempre più a fondo. Si è così ritrovato a fare una stagione al palo con due esami da privatista su una Polo e questi gli sono bastati per farsi notare, ma soprattutto per ritrovare quella fame che serve per arrivare e restare in sella a una WRC. La comparsata in Finlandia al volante della Yaris WRC di esame non aveva molto, visto che la trattativa per fare da secondo a Ogier è in dirittura di arrivo, per non dire fatta. A cercare questa uscita è stato lo stesso Lappi, che voleva ritrovare il passo su una plus, ma soprattutto pesarsi dopo quasi un anno al palo. L’obbiettivo era una prima tappa per smaltire la ruggine per poi riuscire a tenere il passo dei primi. Nella frazione di apertura la posizione di partenza gli ha dato una mano, ma in pratica il suo passo è stato dal primo all’ultimo metro all’altezza dei migliori, diciannove speciali dove ha battuto tutti i tempi scratch nei primi cinque. Ma ad impressionare è stato il confronto con i compagni di squadra, soprattutto con Rovanpera con il quale è stato un testa a testa alla pari e prima che baby Kalle sbattesse lo tallonava a soli 4”. Il confronto con Rovanpera è stato quello più indicativo, perché Ogier pulendo la strada il venerdì ha perso il treno e non è riuscito a ritrovare il passo, mentre Evans ha trovato uno stato di grazia che a Jyvakyla è andato oltre la Yaris. Che non si può certo trovare in una uscita a spot. Così dopo un 2021 con due prime guide alla pari (Ogier e Evans) e un pretendente con uno spessore vicino a quello dei suoi capitani, Toyota guarda a un 2022 con quattro punte di valore assoluto. Dopo una serie di stagioni dai musi lunghi è tornato a sorridere ad ogni fine prova, e dal sabato mattina ha dato al suo passo una regolarità e linee impeccabili, ed a pelle la sensazione è stata che c’è di più, quello che non poteva cercare in una gara a spot.

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