Un finale entusiasmante con una serie di duelli sul filo dei secondi regala un condensato di spettacolo ed adrenalina degna della leggenda di Fafe. Latvala vince su un Ogier determinato ribadendo il suo status di luogotenente, messo in discussione da Mikkelsen.
Ristabilito un ordine di partenza che non lo mettesse in ginocchio, in molti si attendevano il sorpasso di Ogier sul suo compagno di squadra Latvala. Non si può dire che non ci abbia provato, da ieri Sebastien ha attaccato a fondo, forse senza mai rischiare più del lecito ma di sicuro non mollando un solo decimo. D’altronde l’avversario era il compagno di squadra, da grande campione è andato a mettergli il massimo della pressione, ma viste le condizioni disastrose del fondo cercando di restare in soglia tassativo non fermarsi. Sulla lunga a tirare il coniglio fuori dal cilindro è stato Latvala, lui che da sempre fatica a cambiare ritmo in gara, sopratutto quando deve aumentare il numero dei colpi, questa volta l’ha fatto in maniera impeccabile, riuscendo a Viera addirittura a stampare lo scratch che ha praticamente chiuso la partita. Un segnale forte da parte del Finlandese dopo che nelle prime gare della stagione, Mikkelsen aveva messo con i suoi risultati indirettamente in discussione il ruolo di seconda guida. Il giovane Norvegese è stato autore di un ottima gara, sempre veloce ma attentissimo a non andare in soglia, nel finale quando si trattava di andare a confermare il podio, con un uno due senza diritto di repliche ha messo la Citroen DS3 di Meeke al proprio posto. L’ultimo passaggio sulla Fafe diventa così una formalità per la classifica, ma non per i tre punti della power stage che manco a dirlo vanno ad Ogier.