Al primo round del campionato sloveno, il rally Vipavska dolina, a vincere è l’equipaggio tricolore Federico Laurencich e Alberto Mlakar al volante della Skoda Fabia Rally2 Evo targata PA Racing, una bella pagina di quella parte amatoriale d’Italia alla ricerca di quel qualcosa in più che ti dà correre fuori dell’Italia.
In questi ultimi tempi correre all’estero spesso viene considerato da molti come una forma di protesta, dimenticando che quando si parla di rally veri si tratta sempre di esperienze in grado di garantire un plus di esperienza. Nel triveneto per questioni geografiche da parecchio tempo sono in parecchi a frequentare la serie austriaca, ma in questi ultimi anni alcune gare nelle nuove repubbliche, nate dalla frantumazione della ex Jugoslavia; Slovenia e Croazia in particolare, risultano sempre più frequentate dai nostri equipaggi. Una di queste è il Vipavska dolina, evento che fa base a Ajdovščina, cittadina a un tiro di schioppo da Gorizia e Trieste. Pur trattandosi di un equipaggio di gentleman, Federico Laurencich e Alberto Mlakar in passato hanno dimostrato di sapere graffiare e tenere onorevolmente testa a piloti come Signor, Bravi ecc.. . Nella prima del campionato Sloveno al via c’erano le agguerrite Hyundai di Rok Turk e Marko Grossi, il primo favoritissimo della vigilia è inciampato nella rottura del turbo, mentre Grossi dopo avere faticato nella prima metà gara a scrollarsi di dosso il fiato dell’equipaggio azzurro, nel finale riesce ad allungare ma osa troppo. E sull’ultima speciale rimedia un testa coda che gli costa una trentina di secondi e così Laurencich va a conquistare il suo primo successo assoluto. Decimo assoluto Alessandro Prosdocimo in coppia con Marsha Zanet sempre al volante di una Fabia, a differenza del vincitore il colpo di reni finale riesce ai suoi avversari che gli soffiano per pochi secondi l’ottava piazza. Bella prova anche per Alessandro Biondo secondo di classe 6, dove al quinto posto troviamo Cossettini e al settimo Prodorutti, finisce invece più staccato Stefano Moro. Raggiungono il traguardo finale anche la Clio di Soravito e la Skoda 130 di Mitri, mentre altri cinque equipaggi sono costretti ad issare bandiera bianca strada facendo.
