LE MANS ESALTA OGIER

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Il campionissimo conclude la sua prima edizione della ventiquattro ore di Le Mans in nona posizione tra le LMP2, il gruppo più combattuto con venticinque vetture al via; tredicesima posizione assoluta un buon debutto che ha dato la carica all’otto volte iridato per riprovarci nel 2023.

Dopo le prime due gare al Sebering, ed a Spa, per Ogier è arrivato il momento della verità, la prima alla ventiquattro ore di Le Mans il suo nuovo obbiettivo, quello che gli ha dato la spinta finale per decidere di correre un WRC a mezzo servizio. Il suo sogno sarebbe stato quello di salire su una LMP1, magari proprio la Toyota GR010 Hybrid e non si può dire non ci abbia provato, ma la gestione di colonia del team WEC dopo i test autunnali ha preferito avere piloti collaudati, al blasone di un otto volte iridato nei rally ma al suo debutto nell’Endurance. Così per fare palestra è stato ingaggiato nel Richard Mille Racing Team assieme a Milesi e la Wadoux, anche Charles come Ogier è in orbita Toyota e lo scorso anno a Le Mans ha vinto la LMP2 e si anche imposto nel campionato WEC LMP2. Una sorta di maestro e tutor per Ogier che dopo gli errorini del Sebering è continuato a crescere e a Le Mans ha dimostrato una netta progressione, unico neo una penalità rimediata nell’ingresso in zona box. La nona posizione tra le LMP2 è un buon risultato, e dalle dichiarazioni post gara sembra avere dato la carica a Ogier per pensare già alla Le Mans 2023, ma passata l’adrenalina della gara bisognerà vedere se il lupo di Gap disputerà le restanti tre manche del WEC: Monza, Fuji e Bahrain. L’obbiettivo primario è Le Mans ma per continuare la sua preparazione 2023 disputare tutto il campionato e vitale per crescere in vista del 2023. Per il momento il suo programma rally sia pure non definito ufficialmente dopo il Safari dovrebbe comprendere Grecia, Nuova Zelanda e Catalunya, unico punto interrogativo della lista l’Acropoli che coincide con la 6 ore del Fuji.

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