LEFEBVRE CAMPIONE

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Il campione francese va a vincere l’East Belgian Rally mettendo così in carniere il suo sesto successo su sei partecipazioni, risultato che gli consegna la matematica certezza del titolo nazionale belga, che però Lefebvre dovrà burocraticamente formalizzare con la partecipazione agli ultimi due round Condroz e Spa.

Tecnicamente a consegnare un titolo con anticipo può essere solamente la matematica, quando non concede più agli avversari una qualsiasi possibilità di recupero. Ma il regolamento del campionato Belga obbliga Lefebvre ad essere al via nelle ultime due gare del campionato, per formalizzare un titolo che potrà festeggiare solamente sul palco di Spa. L’ottavo appuntamento del campionato belga, l’East Belgian Rally si è rivelata una gara tiratissima che si è decisa in una volata finale a due tra Lefebvre e Fernémont. A condizionare la gara è stata un meteo ballerino, che ha obbligato i protagonisti a giocare d’azzardo sulle gomme. La bouclé dell’est, quattro speciali ripetute per tre volte, ha proposto un totale di cento quarantaquattro chilometri, ed alla fine del primo passaggio proponeva il francese davanti ma in compagnia in un fazzoletto di quattro secondi con Fernémont e Gino Bux. Nella secondo passaggio le condizioni cominciano a peggiorare ed a approfittarne è la Skoda Fabia Rally2 Evo di Fernémont che passa al comando e firma tre dei quattro scratch, ma il francese non molla e gli concede solamente una manciata di secondi, mentre con il complicarsi delle condizioni del fondo Gino Bux perde contatto e si ritrova a una mezza minutata. Nella bouclé finale i due se le danno di santa ragione, una lotta sul filo dei secondi almeno sino alle ultime due speciali, a quel punto Lefebvre sale in cattedra e con un uno due deciso manda alle corde il suo avversario, che gli paga dodici secondi dopo un interminabile battaglia sul filo del secondo. Il meteo ha complicato non poco la vita di tutti sulle scelte delle gomme, ma esperienza a parte nella gestione delle coperture Lefebvre ha dato l’impressione di avere giocato come un gatto con i topi, attento a non sbagliare, ma quando ha dato la zampata non c’è ne stato per nessuno. Gradino basso del podio per Gino Bux, mentre la medaglia di legno su un terreno così impegnativo se la prende la Porsche 997 GT3 di Cedric Cherain.

CLASSIFICA

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