Quando si parla di politiche giovanili l’erba dei vicini è sempre più verde, anche perché guardandola da distante spesso al luccichio della rugiada sembra molto più brillante. Ma vedere come i vicini d’oltralpe hanno lasciato a piedi JB Franceschi qualche punto interrogativo dovrebbe lo solleva.
Le politiche giovanili Francofone hanno origini molto molto lontane, ma si può dire che hanno preso corpo in maniera molto più concreta con Loeb; prima con un mini programma internazionale al volante della Saxo kit e poi con una Corolla WRC nel 2000. Un supporto che è continuato nel WRC Junior l’anno dopo, anche se a quel punto era già sotto l’ala di Citroen. Da quel momento la FFSA ha continuato a supportare i giovani talenti di casa, ma senza mai dare una vera continuità come ad un programma di filiera. Ogni anno veniva giocato con il sentore (ed anche il budget) del momento, a volte approfittando dei programmi di giovani piloti usciti sull’onda di questo o di quella serie monomarca. Con l’introduzione del campionato Junior nel 2017 lo spirito del programma di filiera sembrava avere trovato una sua programmazione precisa con il salto dallo Junior Francese allo Junior WRC. Come tutti i programmi dedicati ai giovani lo spirito di una impietosa selezione è sottointeso; ma palando di ragazzi giovanissimi come J.B. Franceschi (classe 1996) è evidente che in una serie come il JWRC per capitalizzare al meglio occorre una stagione di apprendistato ed una per concretizzare. Una bocciatura dopo il primo anno potrebbe esserci ma nel caso di una stagione incolore priva di risultati e senza acuti. Non certo la stagione di Franceschi terzo assoluto del campionato, con una vittoria in Corsica e un terzo posto sulla veloce terra Finlandese e la bellezza di una quindicina di tempi scratch. Nel 2019 avrebbe potuto ambire a vincere la serie e portarsi a casa il premio o parte di esso, invece è stato abbandonato dal programma federale senza alcun rimpianto, un pilota che oltremodo disponeva di un suo piccolo budget. Quindi anche l’impegno federale poteva essere meno gravoso. Invece impietosamente a sostituirlo sarà il vincitore dello junior Francese 2018 Fourmaux per il quale è pero stato imbastito un programma WRC2. Il ragazzo a talento è altrettanto dotato, ma con alle spalle sole due stagioni ed appena 17 gare il salto su un R5 è decisamente pretenzioso, soprattutto per una prima presa di contatto sulle strade del mondiale. La logica di filiera, avrebbe consigliato una doppia presenza nel JWRC, ma in questa maniera la strada imboccata sembra la migliore per bruciarne 2 in un colpo solo. Che la FFSA resti una delle realtà più attive nella promozione dei giovani è una realtà, ma chi vede la Francia come il paese del bengodi forse dovrebbe ritornare con i piedi per terra.