L’ERC PROMUOVE LA RALLY3

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Dopo i primi passi in giro per l’Europa la Ford Fiesta Rally3 ha lasciato molti punti interrogativi sul suo tasso prestazionale, ma dalla Polonia grazie ad un confronto tra piloti giovani ma tutti di grande valore ha dimostrato sui fondi sterrati di essere all’altezza del suo compito, anello di congiunzione tra le tutto avanti e le rally2 regine delle serie nazionali e internazionali.

La prima finlandese, ma anche il mezzo debutto sull’asfalto dell’entroterra sanremese di dubbi sulla competitività della Fiesta Rally3 ne hanno sollevati molti. La Polonia era dunque la prova del nove sulla terra, primo round dell’ERC dove al via si sono presentate ben sei Fiesta Rally3, ed a sfidarle c’era il meglio delle trazioni tutto avanti (piloti e vetture), oltre ad un certo numero di rally2 kit e gruppi N che oggi è quello che passa il convento a metà strada tra le due ruote motrici e il variegato panorama delle R5. I due giovani ufficiali Armstrong e Torn hanno tenuto un passo che ha sempre tenuto all’angolo sia le due ruote motrici che la variegata fascia di mezzo delle quattro ruote motrici. L’Estone nella classifica genarle a subito pagato pegno per dei problemi tecnici che gli sono costati una manciata di minuti, ma una volta risolti è subito tornato a battere tempi in linea con quelli del suo compagno di squadra, una spanna sopra i concorrenti diretti due o quattro ruote motrici. Le due ruote motrici in Polonia hanno proposto un elenco iscritti stellare, con il meglio tra vetture e piloti del panorama internazionale. Una concorrenza che il Finlandese Sami Pajari nelle prime speciali ha letteralmente disintegrato, lasciandosi alle spalle anche Erdi con il primo gruppo N e Pardo con tutto il drappello delle Swift R4. Nella prima mezz’ora, quaranta minuti, di gara il giovanissimo Fly Finn ha fatto saltare il banco, ma nonostante una prestazione eccezionale Jon con la sua rally3 era davanti con un minuto di vantaggio, dimostrando che la nuova compatta a trazione integrale prestazionalmente c’è. A questo punto il successo della classe dipenderà da quanti costruttori accetteranno di lanciare il guanto della sfida in questa nuova classe, altrimenti rischia di fermarsi ad un interessante soluzione per correre stile monomarca. Sicuramente propedeutica, ma si sa che questa caratteristica deve anche essere accompagnata dall’economicità. Nella seconda metà gara tutti sono andati in controllo e quindi i riferimenti cronometrici hanno lasciato il tempo che trovavano, è però netto il dislivello a livello prestazionale con le rally2, in poco meno di due ore di gara la differenza è stata superiore agli otto minuti, un gap superiore a quello che le rally2 pagano alle rally1.         

CLASSIFICA

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