Il rally di Estonia a fine febbraio è stato spazzato via da un colpo di spugna dopo un brutale faccia a faccia tra organizzazione e federazione nazionale. A spegnere l’incendio ci ha pensato l’uragano coronavirus che sulla sua strada ha travolto tutto, ma ora che si parla come se niente fosse l’Estonia si riaffaccia alla ribalta internazionale.
L’affair rally Estonia ha avuto sin da inizio febbraio tutti i risvolti di un regolamento di conti interno, con una organizzazione capace di creare un grande evento entrata in aperto conflitto con la sua federazione nazionale. A distanza di chilometri dalla repubblica Baltica, puntare il dito contro questo oppure quello sarebbe sbagliato, perché per parlare con cognizione di causa bisognerebbe conoscere i risvolti che ci sono dietro le quinte, in un paese dove i comportamenti ed il potere seguono dinamiche tutte loro. Uno scontro che a fine febbraio ha visto Urmo Aava e la sua squadra gettare la spugna sbattendo la porta, nessuna intenzione di venire a patti o tentare una mediazione. Gli echi dello scontro sono stati inevitabilmente soffocati dalla crisi Covid, ma oggi che si è ricominciato a parlare di ripartenza dello sport in tutta Europa, ed il governo Estone ha dato il via libera agli sport all’aperto, rally compresi, da questo lunedì appena trascorso (purché il numero dei partecipanti non superi le 100 unità). Cosi il giorno dopo con naturalezza l’Estonian Autosport Union ha annunciato di volere aggiungere una manifestazione dal grande spessore internazionale al proprio calendario. Gara che andrà ad ereditare la data del 24 / 25 luglio fissata per lo Shell rally Estonia cancellato a fine febbraio ed avrà come base sempre Otepàà, ventilando però la possibilità di slittare al 7 / 8 agosto nel caso il Finlandia scivoli a fine agosto inizio settembre. Obbiettivo dichiarato portare sulle speciali Estoni i protagonisti del mondiale, ed a differenza del 2019 avranno una ragione in più per fare palestra in vista del Finlandia, considerato che arriveranno tutti ad Jyvaskyla con uno stop di quattro mesi abbondanti. Ma a differenza del passato l’obbiettivo a medio termine potrebbe essere l’ingresso nel calendario WRC, mentre in passato le ambizioni sembravano essersi arenate sulla simbolica palma WRC Promotional Event. Con reciproca soddisfazione di organizzatori e promotore, ed ora siamo curiosi di vedere quale saranno le reazioni della WRC Promoter che dopo la cancellazione, pur con un atteggiamento diplomatico non ha mancato di incensare Aava ed i suoi. Per il momento non si sono registrate dichiarazioni da parte della vecchia organizzazione, quindi non è chiaro se sono stati completamente esclusi dal nuovo evento, oppure se si è arrivati ad un accordo per siglare una tregua e rientrare nella nuova struttura organizzativa.