La new entry del Baltico ha finalmente calato le sue carte, rispettando le aspettative con un format su due giornate e un’apericena il venerdì sulle strade di Tartu. I chilometri però sono appena 232, uno standard da Europeo che non raggiunge nemmeno la soglia psicologica dei 250 chilometri.
Finalmente a poco più di un mese dalla ripartenza del WRC l’Estonia è riuscita a mettere assieme il suo percorso che da quanto era trapelato si svolgerà su due giornate, un sabato bello pieno con una boucle di cinque speciali da mandare in replica, per un totale di 146,4 Km. Speciali tendenzialmente abbastanza corte, solo nel caso della Prangli si superano i venti chilometri. Tre sono invece le speciali della domenica, ma anche nel caso della tappa ammezzata a superare i venti chilometri di appena una manciata di passi è la prova di Kambja che nella replica assegnerà i punti supplementari della power stage. Una domenica con poco meno di ottantacinque chilometri di speciali, se vogliamo una mezza giornata impegnativa, non certo in linea con molte terze tappe che faticano a mettere assieme la metà di quei chilometri. Lo shakedown si terrà il venerdì mattina, ed alle 18.00 prenderà il via la gara verso l’apericena di Tartu, un chilometro e duecento metri di speciale spettacolo per dare il benvenuto al WRC in Estonia. Un totale di 232,64 chilometri di speciali, al di sotto di quella soglia psicologica dei duecentocinquanta di cui si era parlato, ma che saggiamente nessuno ha mai pensato di mettere nero su bianco. Che possa andare bene tutto pur di assegnare il titolo 2020 è assodato, ma dopo gli accorciamenti di Svezia e Messico forse qualche sforzo in più ci poteva stare.