LETTONIA CLASSIFICHE DROGATE

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La Lettonia conferma i pronostici della vigilia in maniera clinica, con un perfetto mix nella prima tappa tra l’ordine di partenza e il valore dei piloti in campo, ma lasciando da parte l’incognita Sesks e un Lappi alle prese con una Hyundai problematica la classifica dei top rispetta alla perfezione l’ordine di partenza.

Oggi a distanza di oltre dieci anni da quando è entrata in vigore la regola dell’ordine di partenza, le cose non sono assolutamente cambiate, se non per una mezza correzione in corso d’opera che ha ridotto lo svantaggio di partire con l’ordine della classifica iridata per una sola tappa e non con due come nei primi anni della regola. Quella che ha mandato in scena un Ogier contro tutti, a lamentarsi non potevano certamente essere gli avversari del lupo di Gap che almeno riuscivano a portarsi a casa qualche briciola in più. Andava super bene al Promotore e le alle varie commissioni della FIA lasciate alla mercè di uomini che rispondevano in primis al promotore. Ma ancora più scandalosamente è andato bene al capo di Ogier, il CEO Volkswagen Motorsport Jost Capito, contento di vendere una Polo all’interno di un campionato WRC che non viveva sotto il piede di un grande dominatore. Una replica di quei dieci anni vissuti nell’ombra di un Loeb piglia tutto. Un opinione dello sport drogato che gli è andata bene sino a quando le vittorie se le spartivano in squadra tra Seb, Jari Matti e Andreas. Quando la superiorità non è stata più tale e sono arrivati un paio di successi Hyundai, ed un uno due di Meeke difficile da digerire ha improvvisamente cambiato idea anche Jost. Ma torniamo ai giorni nostri sulle strade della Lettonia, guarda caso al comando ci troviamo un Rovanpera, il pilota che tra i big partiva più indietro tra i pretendenti al successo, due posizioni dietro a Ogier. Guarda caso Ogier a fine tappa gli ha pagato una ventina di secondi, dieci secondi per ogni posizione, a quindicina abbondante di secondi dietro a Ogier c’è un Tanak che gli partiva davanti. Ed anche in questo caso si è sorbito i dieci di gap per la posizione e qualche secondo in più per un problema di freni nel finale. Altri dieci secondi e rotti dalla testa e troviamo Elfyn, quello a cui in questa stagione gli è stato appiccicato il bollo di non essere all’altezza dei compagni part time. Probabilmente oggi sarebbe dietro a Kalle comunque, ma dieci o quindici secondi sono un buon motivo per tenere alto il passo, cinquantadue sono abbastanza per correre una gara sul passo puntando ad avanzare sui ritiri altrui. Ultimo della compagnia, visto le condizioni delle speciali Neuville, impegnato in una lotta contro i mulini a vento, perché esattamente come nelle gare dove non si è ritirato nessuno è rimato al fondo delle rally1. Questa volta viste le condizioni particolari non è nemmeno riuscito a tenersi dietro la Puma di Monster.     

CLASSIFICA

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