Il freddo previsto unito ai pochi centimetri scesi in questi ultimi giorni dovrebbero garantire un venerdì non troppo orribile, almeno per le WRC che partiranno per prime, ma se sulla terra il grip dei chiodi è altissimo, è altrettanto impressionante la velocità con la quale le gomme perdono i chiodi e domani per i big ci saranno gomme nuove ogni speciale.
Le condizioni sono completamente inedite, simili a quelle che nel 1990 portarono alla cancellazione della gara. Avere ridotto il limite minimo dei passaggi sullo shakedown, opportunità offerta alle squadre che non volevano rischiare danni al set up su una speciale troppo rovinata, ha visto solamente Hyundai e Ford approfittarne limitandosi a due soli passaggi, mentre le Toyota hanno completato tutte i tre passaggi e qualcuno è andato oltre. La fame di capire quale sarebbe stato il comportamento, ed il degrado delle gomme, dimostra la volontà della squadra Nipponica di non lasciare nulla al caso. Un importante riscontro per i piloti che nelle speciali dove si alterneranno ghiaccio e terra molto probabilmente dovranno sapere gestire al meglio gli pneumatici, in maniera da perdere meno chiodi possibile in vista dei tratti più ghiacciati. Una gestione importantissima per chi punta a vincere, da non prendere sottogamba nonostante la decisione della direzione gara togliere i vincoli sui pneumatici. La grande novità oltre ai tagli chilometrici sta proprio nella possibilità di sostituire le gomme prima di ogni speciale, in un’apposita zona appositamente allestita, dove Michelin provvederà a fare arrivare le gomme nuove già cerchiate. Se vogliamo un ritorno al passato che per il momento ha mitigato le polemiche che si potevano levare sul tema sicurezza. L’ordine di partenza potrebbe rivelarsi ancora una volta molto importante, ma questa volta a pagare dazio potrebbe essere chi parte dietro, soprattutto in caso di poco ghiaccio e relativo degrado esponenziale del fondo. A parte qualche indicazione tecnica alle squadre il doppio shakedown non ha dato indicazioni apprezzabile, se non l’impressione che quando le medie si impennano le Toyota abbiano sempre quel qualcosa in più.