L’ITALIA DEI RALLY E’ SOLD OUT

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Con il primo week end di gare agostano si è chiuso il primo mese dei rally post lockdown made, un mese di numeri stratosferici che è andato oltre ogni più rosea aspettativa, ma indipendentemente se i venti di crisi si leveranno in autunno, questi numeri meritano una prima analisi, per cominciare a lavorare sul 2021.

Dal Casentino a Roma i numeri della ripartenza italiana hanno superato ogni previsione, con la voglia di tornare a mettersi il casco in testa che ha avuto la meglio su tutto. Ma quello che doveva essere il week end della verità con Alba, Salsomaggiore e Scorzè nello stesso fine settimana e soprattutto tre eventi che tagliano la pianura padana da ovest a est sull’asse Cuneo, Parma, Venezia numericamente ha fatto i contatori. Con due gare sold out e Scorzé che comunque è arrivato a quota cento, sono stati sfondati i numeri delle ultime edizioni, ad eccezione di Alba, l’appuntamento del CI WRC che già l’anno passato aveva fatto registrare il tutto esaurito. A questo punto è abbastanza chiaro che centro e nord Italia sono ripartiti alla grandissima, incrementando i loro numeri e anche se con il passare dei mesi il trend fisiologicamente non potrà che scendere, ma i numeri parlano di una formula in grado di dare più vitalità alla specialità. I due tasti scelti da ACI Sport per la ripartenza si sono rivelati entrambi vincenti, meno chilometri di speciale e soprattutto meno gare, optando per dare precedenza alla qualità degli eventi, mettendo davanti a tutti le gare di CRZ, mettendo almeno in questo periodo al bando il problema del sovraffollamento dei calendari. Due punti che presentano molte sfaccettature da approfondire, soprattutto mano a mano che si avvicinerà il 2021 e la questione calendari questa volta comincerà a fare tremare i polsi agli uomini della federazione. Molte delle gare che quest’anno sono rimaste al palo, sicuramente si ripresenteranno nel 2021, qualcuna convinta di esserci altre meno, ma poco propense a passare la mano visto i numeri di questi mesi di post pandemia. Ed è a questo punto che Aci Sport dovrà fare le sue scelte, se ritornare indietro, con il dentro tutti, oppure tenere alto lo standard e ridurre drasticamente il numero delle gare, ovviamente creando lo scontento di molti. Una puntata a parte la merita la riduzione del chilometraggio dei vari campionati, cosa che a molti fa storcere il naso, ma richiesta a gran voce dai preparatori e fondamentalmente dai partecipanti, perché chi noleggia tendenzialmente segue quello che il mercato chiede.

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