LO SPORT APRE AL PUBBLICO

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Dopo il via libera ad personam per F1 e Moto GP (ma concessi localmente e con il contagocce ad altre manifestazioni) il ministero dello sport ha finalmente aperto gli stadi all’aperto sino ad un massimo di 1000 persone, un via libera che dovrebbe andare a chiarire le posizioni di border-line dei rally e del ciclismo su strada.

Le pressioni per riammettere il pubblico alle manifestazioni sportive, oramai stavano mettendo in difficoltà ministero e governo, perché molte economie di settore si basano sui proventi della biglietteria, ed a rischiare di saltare in aria sono davvero in molti compreso tutto il mondo del calcio che è lontano dai diritti televisivi. Finalmente oggi dal ministero dello sport è arrivata la delibera per riaprire stadi ed impianti sportivi e strutture all’aperto. Inizialmente saranno ammessi mille spettatori a tutte le competizioni sportive che si terranno all’aperto, ovviamente sono sottointese il rispetto scrupoloso delle regole previste in merito a distanziamento, mascherine e là dove ci sono tribune la prenotazione dei posti a sedere. Un primo passo, importante anche se per il momento ridotto, verso un ritorno alla normalità nello sport. Questo dovrebbe consentire ai rally ed al ciclismo su strada di uscire da quell’ambiguo cono d’ombra, che sino ad oggi ha concesso delle autorizzazioni a teoriche porte chiuse, che sulle strade pubbliche è un concetto abbastanza eufemistico. Ovviamente da adesso in avanti il pubblico dovrebbe cominciare ad essere ritenuto tale e non occasionale (o fortuita) presenza. Questo però andrà a responsabilizzare in maniera ancora maggiore gli organizzatori, per cercare di fare rispettare quantomeno il divieto di assembramenti troppo affollati. Questo però non vincola eventuali regioni o altri enti locali dall’astenersi ad emanare ordinanze più restrittive, cosa che speriamo vivamente non accada.

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