I due assi della Dakar nonostante la gara sia ancora aperta, almeno per Loeb, non nascondono la loro frustrazione per i troppi problemi accusati dagli Hunter targati Prodrive. Il pilota del Qatar non gioca il secondo jolly e torna a casa. Invece Loeb fora ancora, ed il crick assieme alla pistola per le gomme lo mollano, ed è costretto a improvvisare.
I problemi delle forature, soprattutto nelle prime frazioni hanno rallentato sia Loeb che Al Attiyah, ma per il pilota del Qatar i problemi seri sono arrivati nella 48 ore, i danni per un atterraggio pesante si traducono in due ore e mezza di ritardo, e l’addio ai sogni di successo. Ma è solamente l’inizio della sua via crucis, nell’ottava speciale un problema motore gli impedisce di concludere la tappa e spende così il suo primo jolly. Nei primi chilometri della nona frazione a cedere è il braccio della sospensione posteriore sinistra, ed il suo Hunter BRX deve issare nuovamente bandiera bianca. Ma invece di giocare il suo secondo, ed ultimo jolly, Nasser sbatte la porta e prende la strada di casa. Una decisione di impulso decisamente discutibile. La Dakar assegna punti per il campionato mondiale rally raid W2RC ad ogni tappa, una serie negli obbiettivi del pilota del Qatar, ritirarsi e gettare al vento la possibilità di raggranellare qualche punticino ha poco senso. Senza contare l’importanza a livello di squadra di una vettura in gara in grado di scortare Loeb nel suo assalto al primato. Ed invece è andato via sbattendo la porta, fortunatamente per Prodrive senza troppe dichiarazioni infuocate. Ma a quelle ci ha pensato Loeb all’arrivo della tappa di ieri, la panne del sistema idraulico che fa da crick lo ha costretto ad improvvisare arrampicarsi sulle rocce. Come non bastasse ha fatto cilecca anche la pistola per svitare le i bulloni delle ruote, scarica dopo il primo intervento. Un problema che a questa Dakar si sta ripetendo anche se in forme diverse abbastanza spesso, in particolare il malfunzionamento del martinetto idraulico Loeb lo aveva lamentato il giorno prima. Ed è quindi comprensibile il suo sfogo; dopo una notte al service, il problema teoricamente risolto si è ripresentato tale quale alla partenza della nuova tappa, questa volta con la ciliegina della pistola avvitatrice scarica. Problemi che denotano una certa trascuratezza in assistenza nella cura dei dettagli, se vogliamo anche marginali, ma il cui peso potrebbe valere il successo finale, quindici pesantissimi minuti, quando il suo ritardo da Sainz è di 13 minuti. La Prodrive è riuscita a fare inviperire entrambi i suoi piloti, nonostante sia ancora in ballo per giocarsi la Dakar, ma soprattutto sta per iniziare il progetto Dacia, e Nasser e Seb fanno parte entrambi di questa nuova avventura.