La posizione di partenza gli ha dato una bella mano, ma dall’altro canto il vecchio Seb è stato molto bravo nel sapere leggere la gara e ieri mattina ha fiutato l’assalto Hyundai, ma un problema all’alternatore lo ferma in trasferimento, ed anche se cerca di trattenersi la rabbia è tanta, ed è evidente il dito puntato contro la squadra.
Per sfruttare al meglio la presenza del nove volte campione del mondo questa volta M-Sport non ha lesinato sui test, ed i risultati si sono visti con una vettura che è stata finalmente in grado di dare il meglio appena lasciati i blocchi di partenza. Il Francese ha dispensato una grande lezione tattica, veloce ma non issimo alla fine della prima tappa sulla Bauxites, ha capito che era il momento e con un bello strattone è riuscito a mettere alle corde le due Hyundai. Sui trenta chilometri che aprivano il sabato, non solo ha dato tutto ma ha copiato la scelta tutta di attacco di Tanak che ha imbarcato una sola ruota di scorta. Se sarebbe riuscito a tenere quel passo forsennato resistendo alle due Hyundai però non lo sapremo mai, perché uscito dalla speciale è stato obbligato a fermarsi per sostituire la cinghia dell’alternatore. Una sostituzione resa complicata dalla posizione della cinghia da sostituire che lo ha obbligato a smontare mezzo lato destro. Andato fuori tempo massimo, ha comunque terminato il lavoro e riavviato la vettura, ma dopo qualche centinaio di metri anche la nuova cinghia è andata out. A quel punto era evidente che si trattava dell’alternatore, probabilmente qualche cuscinetto che inchiodava. Un problema tecnico che in una squadra ufficiale non dovrebbe succedere, perché le parti soggette a particolare usura dovrebbero essere sostituite, in maniera particolare in questo caso perché si trattava della vettura di Loubet in Finlandia, ritirato nell’ultimo trasferimento per un problema elettrico. Che la sua gara non avesse più nessuna ragione di continuare è evidente, ma la cinghia appena sostituita subito saltata ha fatto schizzare alle stelle la sua arrabbiatura. Ed anche se a stento si è trattenuto dal puntare il dito, quando ha spiegato alla stampa l’accaduto tra le righe era facile capire la colposa responsabilità. Togliere il disturbo, bello scuro in volto, è uno schiaffo che ha lasciato il segno delle cinque dita. Il suo programma a spot, ed una certa estraneità alla vita della squadra, probabilmente eviteranno alla squadra di ritrovarsi nei debriefing del 2017 quando Ogier.. Una situazione che non dovrebbe influire troppo sui discorsi per il 2023, ma di sicuro non depone a favore, trattative con il toro rosso compreso.