Il driver Russo con una partenza perfetta firma cinque delle prime sei speciali e mette subito tra se ed un plotoncino di avversari capitano da Ares con Bonato oltre il mezzo minuto, mettendo in chiaro chi comanda nell’ERC.
La frazione iniziale del Fafe Montelongo sin dalla prima delle tre boucle in programma si rivela una gara a senso unico con la Citroen C3 di un Lukyanuk una spanna sopra la concorrenza, su un terreno guidato veloce, ed abbastanza scivoloso completamente da scoprire per tutti, piloti portoghesi compresi. Una gara da incorniciare per un Lukyanuk realmente irriconoscibile, che il Russo avesse una marcia i più lo si era capito parecchi anni addietro, ma la valangata di gare buttate alle ortiche la dice lunga su quale fosse il suo punto debole. Quest’anno invece sembra avere trovato la maniera di controllare la sua voglia di strafare, senza penalizzare le sue doti velocistiche. Oliver Solberg nonostante la sua scarsa esperienza sull’asfalto, ed un incidente pesante nello shake down, riesce a mettersi in scia al Russo, ma nella seconda boucle sbaglia gomme e perde qualche secondo di troppo, resta però nel gruppetto inseguitore sino a quando il motore della sua Polo gli fa perdere quasi sette minuti in un colpo. Nella lotta si distingue anche Breen ma sulla speciale otto rimedia un colpo al posteriore che provoca il distacco di una ruota e con una speciale da disputare lo obbliga ad issare bandiera bianca. Gli unici superstiti del gruppetto inseguitore a fine tappa sono lo spagnolo Ares e il Francese Bonato ma il loro distacco supera abbondantemente il mezzo minuto, un gruzzolo di secondi quasi impossibile da recuperare.