MAI DIRE JAPAN FUORI

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Il calendario WRC 2020 che dovrebbe uscire a fine mese, a quanto pare potrebbe ancora includere il Giappone, un autentico paradosso l’organizzazione continua ad andare avanti, FIA e Promotore al momento non sembrano avere il coraggio di cancellarlo, anche se tutti sanno che le possibilità di disputarlo sono prossime allo zero.

Uno degli argomenti scottanti nella discussione sul calendario WRC 2020 è la presenza del debuttante rally Japan. La macchina organizzativa sino ad oggi ha continuato a fare il suo compitino, convinzione poca ma nessuna voglia di alzare bandiera bianca, perché politicamente per il futuro ha tutto un altro peso essere lasciato fuori piuttosto che passare la mano volontariamente. Ma dall’altra parte della barricata dove ci dovrebbe essere qualcuno in grado di prendere in mano la situazione si continua a tentennare. Il promotore continua a non prendere decisioni, nonostante la situazione emergenziale sembra paralizzato sulle virgole dei contratti come se mettere la parola fine gli potesse costare dei soldi, oppure delle pretese al di fuori di quanto già contrattualizzato. Una sfida tra le parti a chi resta con il cerino in mano. Sopra le parti c’è la FIA che da qualche settimana ha cominciato a pilotare le decisioni, però a quanto pare il fatto che nel 2021 la si elegga un nuovo presidente sembra consigliare prudenza e quindi, anche in federazione potrebbe esserci l’interesse a dimostrarsi disponibili con la federazione Nipponica. Oggi la presenza del rally Japan nel nuovo calendario 2020 è cinquanta, cinquanta; ma la reale fattibilità nella più rosea delle ipotesi può essere del 5%, questo significa che anche se sarà inserito la cancellazione è molto probabile. Un gioco che però sta facendo indispettire i costruttori, a parte la volontà di Hyundai e Ford di evitarsi questa onerosa trasferta, gli attuali vincoli su viaggi e logistica, almeno sino in autunno, rendono impossibile programmare la trasferta con il dovuto anticipo, raddoppiando i costi logistici. Considerato che dopo le olimpiadi, nel paese del sol levante sono già passati al 2021 anche la formula uno e la moto GP e la cosa sta innervosendo costruttori e squadre private che mirano a WRC2 e WRC3.

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