MAMMA MI SI E’ RISTRETTO IL TIR

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Il Trofeo Italiano Rally si appresta ad affrontare la sua seconda stagione con una rivoluzione a metà, una nuova formula a tre gironi tutta da scoprire, mentre è stata abortita last minute il progetto di affidarsi ad un solo fornitore di pneumatici. Passa sottotraccia la riduzione del chilometraggio, una nuova forbice con dieci chilometri in meno, scelta abbastanza discutibile.

Nella massima serie i cambiamenti per la stagione tricolore venti venticinque sono stati minimi, l’unica novità è stata la staffetta tra il Mille Miglia e il Lazio, è rimasta invariata la lunghezza con la conferma della forbice tra un minimo di 100 ad un massimo di 120 chilometri, e continua a restare fuori la terra. Al contrario per il TIR al suo secondo anno di vita è stata rivoluzione vera, quella di una nuova formula a gironi, ed ha rischiato per alcune settimane di diventare un campionato monogomma (con un solo fornitore). Evidentemente però la voglia di confezionare un prodotto completamente differente dal CIAR, nella stesura dei regolamenti, ha indotto a creare un maggiore divario tra le gare e quindi agire sui chilometraggi. Sino all’anno scorso la forbice concessa alle gare TIR andava dagli ottanta ai cento chilometri, e la maggior parte delle gare ha proposto un sviluppo di una novantina di chilometri. L’unica eccezione è stato il San Martino che ha sfiorato il limite massimo, con i suoi 96,6 Km. Il concetto di aumentare il divario non è sbagliato, ma farlo aumentando il limite minimo del CIAR avrebbe avuto un suo senso, abbassare invece il tetto del TIR, portando la sua forbice dai settanta ai novanta chilometri, ha il sapore della solita scelta al ribasso. In un certo senso svilisce le stesse gare, perché avvicina il tetto minimo dei settanta chilometri a quello massimo della gare CRZ. Rischiando di creare delle gare sempre più simili, rendendo il TIR sovrapponibile alle gare di zona. Una scommessa che farà anche di conto con le maggiori difficoltà economiche del momento, ma in questa maniera rischia spostare l’interesse verso la coppa Italia, anche di quei gentleman e driver amatoriali che desiderano fare delle gare più corpose. Restando in tema di budget scatenerà sicuramente polemiche l’aumento delle iscrizioni alle gare, a fronte di un chilometraggio inferiore. Una scelta che rischia di dare dei risultati opposti a quelli desiderati, d’altronde le due tipologie di gare sono oramai sovrapponibili. Il format TIR con i suoi limiti come negli anni passati costituirà il nuovo limite anche per le gare internazionali non titolate, una sforbiciata destinata a tarpare le ali a quegli organizzatori interessati a costruire un evento di maggiore respiro. Una strada che va contro la meritocrazia e dalle parte dell’IRC faranno molto fatica a digerire.

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