Una prima frazione azzoppata consegna la leadership provvisoria alla C3 di Meeke con 20″. 9 su un incredibile Ogier mai domo nonostante la posizione di partenza. Alle loro spalle ma con un ritardo prossimo al minuto Neuville rallentato da noie al motore.
La facilità con la quale la direzione gara ha tirato il colpo di spugna che ha cancellato la prima buocle con El Chocolate e Las Minas ben circa settantacinque chilometri di speciale, e stata sicuramente determinante per l’esito di questa prima tappa. In maniera particolare El Chocolate con i suoi quasi 55 Km da mandare giù tutti di un fiato, con il caldo ma sopratutto l’altitudine (si è arrivato a 2700 metri slm), hanno mandato in crisi motorizzazioni e freni mettendo alle corde molte delle vetture dei protagonisti. Una tappa che ha esaltato le prestazioni di Meeke e Ogeir, due protagonisti assoluti che probabilmente andranno a giocarsi il successo. La C3 di Meeke è andata ben due volte a scratch e nel complesso è tra quelle che meno ha sofferto l’altitudine, un primo round che regala a Meeke una pole importante, in una gara difficile dove il Britannico sa andare forte. Secondo nel ruolo di apripista Ogier è stato fantastico, sapeva che bisognava stringere i denti e dare l’anima e lo ha fatto in maniera superba. Chiude la tappa con una ventina di secondi di ritardo, quindi nulla di compromesso, anzi potrà giocare le sue carte permettendosi anche qualche tatticismo. Chi invece di tatticismi non se ne può permettere è Neuville il favoritissimo della vigilia, a El Chocolate il suo propulsore è andato in sofferenza. Dopo riesce ad andare due volte a scratch, uno pesantissimo a Las Minas, ma sul circuito di Leon di nuovo problemi e si ritrova ad un minuto dalla leadership. Anche se la speranza per il Belga c’è ancora, la sua tattica ora è a senso unico, giù il piede a tutta. Il resto del plotone ha sofferto le pene dell’inferno che il Messico ha confermato non essere sotto terra, ma in quota più vicino al cielo di quanto si possa credere.