MEEKE VA IN FUGA

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Il pilota Britannico nelle prime speciali mette giù il piede e prende subito il largo, un piccolo gruzzolo di secondi che gli permette di chiudere al comando la seconda frazione davanti al trio scatenato con Sordo, Tanak e Ogier che inseguono a una quindicina di secondi.

13″.0 anche sui velocissimi asfalti dell’entroterra di Terragona, non possono rappresentare un ipoteca sulla gara, ma in realtà la superiorità della Citroen C3 di Meeke sull’asfalto non ha lasciato molti dubbi. Con un uno due di quelli che lasciano il segno sulle prime speciali del mattino Meeke balza al comando e senza troppi complimenti si toglie dalla scia l’agguerrito gruppetto di Fiesta e Hyundai che si stanno giocando i due titoli iridati, marche e piloti. Un vantaggio che però non è più salito con un Meeke che presa coscienza del potenziale della vettura, con i fantasmi ancora in testa dei tanti crash che hanno reso il suo 2017 un interminabile calvario, è sembrato andare subito in modalità controllo. Dimostrando di preferire andare subito in controllo, azzerando o quasi tutti i rischi del caso, rinunciando a chiudere la partita in anticipo, consapevole di avere un buon margine nel caso servisse ancora cambiare ritmo. Alle sue spalle la coppia dei Fordisti con Ogier e Tanak separati da appena 1″.5; i due hanno tenuto un ritmo d’inferno per tutta la tappa incrociando i guantoni con le Hyundai avversarie dirette nella corsa alle corone iridate. Ma alla fine della prima boucle Neuville perde la pressione idraulica, nel trasferimento verso Savallà la vettura non vuole più saperne di partire ed al controllo orario prima del via paga 30″ oltre a quelli che perderà in prova. Quando rientra al service il suo ritardo supera i 50″ e perde il treno dei suoi agguerriti avversari nella corsa al mondiale. Nelle posizioni di testa con le Hyundai di Alzenau resta il solo Sordo, che però sul secondo passaggio a Savallà è costretto a fermarsi in prova con lo sterzo out. Sorte analoga a quella che toccherà qualche minuto più in la alla i20 di Mikkelsen. Un finale scoppiettante che vede risalire in quarta posizione la Yaris di un sorprendente Hanninen, che fa da cuscinetto tra le Ford e Neuville.                                                       

CLASSIFICA      

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