L’allenamento del maestro di Miagy “togli la cera, metti la cera” sembra sia diventato con le varianti del caso il tormentone del WRC e del Kit Hybrid che non smette di dare grattacapi agli uomini della FIA, criticato ferocemente prima per i suoi tanti problemi, preteso poi in nome della stabilità regolamentare, oggi in crisi per un ventilato ritiro di Compact Dynamics.
Mentre le commissioni rally e wrc, il WRC Promoter, ed il dipartimento tecnico della FIA non riescono a trovare un minimo punto di intesa sui regolamenti tecnici per il 2027, dopo la feroce battaglia di primavera tra la federazione (decisa a dare un colpo di spugna all’ibrido) e i costruttori compatti nel mantenerlo, il Kit della Compact Dynamic torna a fare discutere anche in questo finale di stagione. Questa volta a creare il caso è stata la Compact Dynamics, che ha manifestato l’intenzione di non volere continuare nella fornitura e soprattutto nell’assistenza (e sviluppo) del kit Hybrid montato sulle rally1. Un’altra bella gatta da pelare, ed anche se sino ad oggi l’affaire è passato abbastanza sottotraccia, nel caso la FIA non riesca nell’opera di persuasione sull’azienda tedesca per fare rientrare la decisione di gettare la spugna, non sarà facile trovare una soluzione soddisfacente. Una delle soluzioni ventilate nel caso venga confermata questa volontà è quella di fare prendere la gestione dei kit ibridi in carico direttamente alle squadre; un eventualità che ha già fatto storcere il naso alle case costruttrici attualmente impegnate nel WRC. Qualcuno ha anche provato a gettare il sasso: “togliere il kit Ibrido”, ma vista la levata di scudi primaverile a difesa dell’Hybrid ha subito nascosto la mano. Allora c’erano sei mesi di tempo per riscrivere il regolamento per una vettura senza ibrido, in questo caso invece una decisione arriverebbe a dicembre con il Montecarlo alle porte. Quest’anno l’unico squadra ad avere buttato nella mischia una Rally1 senza ibrido è stata la M-Sport, ma la differenza prestazionale è abbastanza importante, anche se l’esordio in Polonia con Sesks ha tratto leggermente in inganno. Al consiglio mondiale del motorsport di fine anno assieme ai tanti dossier che riguardano il WRC, a cominciare da quello vitale sulla nuova regolamentazione tecnica delle Rally1 a partire dal 2027, c’è anche l’eventualità di dovere mettere una pezza ad un uscita di scena della Compact Dynamics. Attualmente è la Toyota ad avere nel suo atelier il maggior numero di kit, mentre M-Sport è stata quella più parsimoniosa, visto anche l’esiguo numero di vetture impegnate, budget già spesi che nessuno ha voglia di buttare nei cassoni degli smaltimenti speciali.