MEXICO UN PIEDE NEL WRC

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Il contenuto puramente agonistico del Rally of Nations Guanajuato è stato inesistente, anche se qualcuno ha cercato di darlo con coefficienti improbabili, ma l’idea di una kermesse che ha portato dall’altra parte dell’Atlantico una ventina di piloti internazionali è stato un grande sforzo ed il risultato è stata una gara show bella da vedere, una degna candidatura per il WRC.

La nuova gestione ERC di WRC Promoter, probabilmente si sta rendendo conto che il progetto di trasformare la serie continentale in una panchina lunga del mondiale è un’utopia, soprattutto con i gettoni di ingresso che vengono richiesti. Non a caso nel WRC 2022 a coprire il buco di agosto c’è andata Ypres, che aveva rifiutato l’ingresso nell’ERC; mentre l’Irlanda, oppure la Germania sgomitano per avere un posto nel WRC, millantando budget inesistenti, come dimostra lo slot vacante nell’ERC per il quale non hanno mosso un dito. In realtà a parte le chiacchiere di rally da quelle parti non si è visto nemmeno l’ombra, nemmeno la bozza di un’edizione zero. Dall’altra parte dell’Atlantico invece dopo due anni di crisi sanitaria stanno scalpitando e questo week end due delle candidature (Messico e Cile) hanno mandato in scena le loro gare il Rally of Nations Guanajuato e il Rally del Bio Bio. Ma a scalpitare c’è anche l’Argentina, dopo due anni di stop forzoso, a fine aprile andrà a riproporre una gara con validità per il campionato argentino e per la serie continentale sudamericana. Alla gara di Leon va dato atto degli immani sforzi fatti per dare in immagine internazionale alla gara, che al di fuori del circus mondiale fuori dall’Europa è molto complicato. Con tutti i limiti alla facciata sportiva che hanno tentato di dare al Rally of Nations Guanajuato, lo spettacolo e il clamore mediatico che ha generato, è ampiamente meritevole di un ritorno nel WRC a partire dal prossimo anno. Una bella garetta è andata in scena anche a Concepciòn, con qualche concorrente straniero al via (vedi Ciamin), nel caso del Cile però i dubbi sulla volontà governativa di avere un grande evento resta un punto interrogativo. Diciamo che l’esame per il momento è stato superato a pieni voti dalla gara di Guanajuato, che oramai ha un piede nel mondiale 2023, a meno di nuovi cataclismi internazionali. Ora non resta che attendere l’Argentina, sulla qualità della gara crediamo ci sia poco da dire, la speranza è che si trovi un giusto compromesso con le richieste del promotore, sempre abbastanza esose. Il fatto che Ben Sulayem abbia già spezzato una lancia in favore della gara di Cordoba fa ben sperare, anche perché la gara Argentina merita il WRC per il percorso, il pubblico e la sua storia.

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