MIKKELSEN FIRMA LE AZZORRE

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Con una gara veloce, ma senza eccessi che potessero mettere a rischio il campionato continentale Mikkelsen riesce a piegare Sordo nella volata finale e con Lukyanuk ancora al palo prende il volo nella classifica ERC, ed a tre gare dal termine mette una prima ipoteca sulla corona europea.

Il clima Atlantico delle Azzorre in versione fine estate ha lasciato il segno alla cinquantacinquesima edizione della gara di Ponta Delgada, con una prima tappa rivoluzionata dalla pioggia con l’ordine di partenza che ha giocato uno scherzetto a tutti i top driver. Una serie di ribaltoni che però ha proposto al via della seconda frazione un terzetto con Sordo, Mikkelsen e Moura che partivano praticamente alla pari per una volata tiratissima. Il primo a salutare la compagnia è stato Lukyanuk, una foratura ieri lo ha messo subito alle corde, ma la settima posizione di partenza con la top five nel mirino sarebbe stato un risultato che, in ottica al campionato, avrebbe dato un freno alle ambizioni di Mikkelsen. Invece il Russo è partito a testa bassa rimediando due forature già nella prima speciale e senza più una scorta ha dovuto issare bandiera bianca appena fuori della speciale. Nella bouclé mattutina mentre Mikkelsen e Sordo se le danno di santa ragione e si dividono due scratch a testa, il Portoghese Moura non riesce a tenere il passo dei suoi avversari ed al service di metà giornata paga una trentina di secondi alle due lepri che si giocano la leadership sul filo dei decimi di secondo. L’ultimo settore però da strada ad un Mikkelsen che la mattina aveva fatto una scelta di gomme volta a privilegiare il pomeriggio, mentre Sordo per un errore nella prima tappa si è trovato ad affrontare l’ultimo giro senza più gomme nuove. Una situazione che Andreas ha capitalizzato aumentando leggermente il passo e con tre successi parziali sulle ultime tre stage ha messo tra sé, ed il pilota Hyundai una quindicina di secondi. Lo Spagnolo si è migliorato difendendosi sino all’ultimo metro, nonostante gli fosse chiaro che non avrebbe potuto resistere al portacolori Skoda ha mantenuto alta la pressione al suo avversario. Chi invece inciampa prima di tagliare il filo di lana è Moura, dopo avere resistito per tutta la tappa alla rincorsa della Fabia di Llarena, eccede in un taglio e tocca un muretto, un errore veniale che però gli costa una quindicina di secondi e per un niente si vede soffiare il gradino basso del podio. A chiudere la top five ci pensa il polacco Marczyk che precede di una minutata Umberto Scandola, che porta a casa il miglior euro piazzamento stagionale.

CLASSIFICA

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