MIKKELSEN TORNA A VOLARE

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Il primo round del venerdì ha praticamente colpito duro solamente le prime linee della Hyundai con Neuville che paga salatissima, come era prevedibile, la sua posizione di partenza, mentre il suo compagno Tanak non riesce ad evitare l’impatto con un capriolo e deve issare bandiera bianca, ma a salvare la baracca è un Mikkelsen che ritrova la sua migliore condizione. La lotta è apertissima con Mikkelsen, Rovanpera, Evans, Fourmaux e Sesks in un pugno di sette secondi.

La prima frazione della Polonia, si gioca in buona parte sulla speciale più lunga della gara, i ventinove chilometri e rotti della Stańczyki, un fondo soffice con tantissima sabbia e terra finissima, che si velocizza continuamente durante il primo passaggio, ma anche nel secondo il trend è quello anche se meno accentuato. Prima di parlare dei protagonisti è giusto rendere l’onore delle armi a Neuville che nel primo giro sulla lunga ci lascia 22” e 12” nel secondo, buona parte del suo ritardo che a fine tappa si aggira proprio sulla mezza minutata. Una prestazione da levarsi il cappello, ma a parte Tanak che investe un capriolo ed è costretto a ritirarsi, dietro al belga si piazza solamente Katsuta, e questo significa che domani partirà per terzo. Meglio che primo, ma sempre troppo avanti per riuscire a recuperare, e sperare di riagganciare il podio. Nel primo giro a fare tesoro della posizione di partenza è stato un Mikkelsen finalmente in versione XXL, che si lascia alle spalle la Puma “senza” di un Martins Sesks straordinario nella sua prima al volante di una vera top car. Mentre ad una dozzina di secondi si mettono in fila Evans, Rovanpera, Fourmaux e Munster. Il dragone Gallese sulla strada parte per terzo, ma Tanak esce subito di scena ed è nuovamente secondo sulla strada, nonostante questo riesce a difendersi in maniera stratosferica. Bimbo Kalle invece parte molto più guardingo, la sua posizione è molto buona, ma in una gara che non conosce bene preferisce non esagerare proprio nel primo giro, quello che gli darebbe maggiore vantaggio. Resistere alla tentazione paga, nella replica affonda il piede sull’acceleratore e riesce a ribaltare la situazione e si tuffa nella mischia per la leadership. Al contrario Mikkelsen lamenta un posteriore sbilanciato (è l’unico ad avere imbarcato due scorte) e la dove aveva costruito il grosso del suo vantaggio dilapida tutto. Ma nonostante tutto riesce a riprendersi la leadership della gara, seguito a un niente da Rovanpera, ed Evans e qualche secondo più in là c’è un Sesks che continua a tenere botta, nonostante il vantaggio di partire dietro sia decisamente più contenuto. A chiudere la top five, a soli sette secondi dalla testa della gara c’è un Fourmaux veloce e concreto, che si batte come un leone pur di riuscire a partire una posizione più indietro domani, ma riesce a bruciare Sesks solamente nella speciale spettacolo per un paio di decimi, quando i giochi per domani sono fatti. Nei centoventiquattro chilometri di domani la lotta per il podio resta apertissima ai primi cinque della generale, racchiusi in un fazzoletto di sette secondi, ovviamente Kalle permettendo, perché il suo tempo nel secondo passaggio a Stańczyki è davvero tanta roba.

CLASSIFICA

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