La mono fornitura degli pneumatici nel WRC, dopo due anni di monogomma continua a fare discutere aumentando il coro di chi profetizza un ritorno ad una libera fornitura, una scelta controcorrente rispetto a buona parte degli sport motoristici, che dalla formula 1 alle moto oramai propongono il fornitore unico.
Se le vetture dei rally, dal WRC alle serie nazionali, con le nuove categorie rally1, rally2, rally3 ecc.. sono sempre più lontane dal concetto di auto di serie, così è per gli pneumatici che in una trentina di anni sono diventati degli oggetti fini esclusivamente alla ricerca della prestazione, legata ai regolamenti di gara. Con la gomma libera l’evoluzione sul prodotto è maggiore, ed anche a livello test sul campo l’impegno di un costruttore è più importante, di conseguenza i costi sono maggiori per le case fabbricanti e per i clienti. I nuovi regolamenti da una parte hanno ridotto drasticamente il numero di gomme a disposizione, disegni e mescole; si sono ridotti costi ma ci si è allontanati ancora di più dal concetto di sfornare un prodotto capace di dare qualcosa di vagamente trasferibile sul prodotto destinato alla serie. Nel caso Rally1 e prima con le WRC Plus i numeri prodotti sono quelli di una nicchia ristrettissima, praticamente senza un vero mercato anche nelle corse. Non è certo un caso che dal 2011 (terminato il primo esperimento triennale con la monogomma) l’azienda italiana ha rinunciato a sviluppare il suo prodotto per le top car, lasciando campo libero a Clermont Ferrand. In pratica per dieci anni si è andati a avanti in regime di gomma libera, con un solo fornitore, visto la sproporzione di forze messa in campo dalla D-Mack, unico fornitore ad avere manifestato ambizioni di andare a rompere il monopolio francese. Guardando al passato recente, ben più aderente alla realtà attuale, e non ad anni luce come il mondiale degli anni ottanta, monogomma o meno la sostanza non cambia. L’impegno economico garantisce un ritorno nel rafforzamento del brand, ma nulla di giustificabile dal punto di vista del trasferimento tecnologico, oppure commerciale del prodotto sportivo. Una situazione che con un promotore economicamente in difficoltà a coprire le spese di promozione (quelle del broadcast televisivo in particolare), si è adeguato a tutte le altre serie dalla F1 alla Moto GP a chiedere un gettone. Nel bando del 2019 questa richiesta ha fatto indignare Michelin, reazione poco credibile perché in altre realtà i francesi erano e sono presenti, nel ruolo di fornitore unico (Moto GP). Come in tutte le serie le regole sulla qualità delle fornitura, ed economiche differiscono solo nei numeri.