Il Monza rally show la festa di fine stagione di casa Italia si presenta come e tradizione con un pienone di iscritti con una bella ventina di WRC, ma soprattutto un numero impressionante di R5 ben 64 un record stratosferico anche per una gara kermesse dal grande impatto mediatico.
Monza ed il suo show dal grande palco mediatico quest’anno con il suo record di vetture R5 iscritte, propone un tema decisamente interessante portando la classe anche nota come WRC2 in primo piano. Attirando molti dei riflettori Monzesi che in passato a fatica spostavano il loro cono di luce lontano dalla battaglia per il primato (e dalle WRC), anche perché con le R5 il parterre propone i principali protagonisti delle serie tricolori, ed anche se di kermesse si tratta la battaglia sportiva sarà come sempre tiratissima, visto che volenti o nolenti la vetrina Monzese può dare una mano ad avvicinare nuovi sponsor. La battaglia per l’assoluta questa volta sembra a senso unico e senza spazi per troppe polemiche, con le WRC+ ad esclusivo utilizzo del clan di Valentino. L’unico driver esterno al VR46 è Suninen, ma con la mission di fare da tutor al centauro di Tavullia per la prima volta alle prese con una WRC+, sembra destinato ad un ruolo di scudiero e non certo quello di rivale. Il divario tra le plus e le vecchie WRC 1.6 è tale che è difficile immaginare come piloti che hanno sempre ben figurato come Bonanomi, Longhi, Perico e Cairoli possano comunque impensierire Valentino oppure Temu. La sfida tra le R5 vedrà darsi battaglia sul filo dei decimi Andreucci, Rossetti, Crugnola, Tempestini e Basso, ma sarà soprattutto interessante vedere se qualcuno dei giovani rampanti proverà a forzare il passo per mettersi in evidenza. Tra i galletti di belle speranze abbiamo Scattolon, Alessandro Re, Testa e Dalmazzini, ma anche personaggi tutti da scoprire come Andrea Mabellini.