Il sogno della maggioranza fans di casa Italia era tornare a vedere l’ultimo round del WRC sulle strade della Bergamasca e del circuito Brianzolo, ma con la fine della pandemia il Japan ha finalmente mantenuto le sue promesse e così Monza ritorna nella sua veste tradizionale, “Monza Rally Show”.
Il sogno è stato bellissimo, se non altro per essere riusciti ad avere due gare del WRC in Italia, ma si è sempre saputo che si trattava di una presenza ad orologeria, ed oggi la sveglia è tornata a suonare e ci ha riportati con in piedi sulla terra. Con la conferma del Giappone di colpo si sono spente tutte le luci, un po’ come succedeva prima del mondiale, quando per sentire a parlare del Monza Rally Show bisognava attendere la fine del gran premio d’Italia. La data è quella fissata nel calendario nazionale, del primo fine settimana di dicembre, ma appena è caduta l’ipotesi iridata nessuno si è più occupato del dossier rally. In queste settimane si dovrebbe cominciare a capire come sarà il Monza Rally Show del dopo WRC. Se si ritornerà ad una gara fatta di chicane in circuito, oppure si continuerà ad utilizzare le stradine interne, terra compresa, che in queste due edizioni sono comunque riuscite a dare un qualcosa in più ad una gara. Uno spettacolo che non è quello di un rally puro, ma non sono nemmeno le gimkane a cui ci eravamo abituati dalla fine degli anni novanta. Improbabili le uscite fuori dai cancelli, anche se conservarne qualcuna darebbe sicuramente alla gara qualcosa in più. Uno dei punti interrogativi è se si potrà avere ancora l’occasione di potere ammirare in azione le Rally1, in quella sorta di festa di fine mondiale a cui Monza aspirava prima arrivasse lo tsunami della pandemia. Con il gran premio oramai alle spalle, si dovrebbe cominciare ad avere le prime indicazioni sul nuovo corso della kermesse monzese.