Il bando di gara per l’assegnazione della fornitura di pneumatici nel WRC ha aperto le porte della massima serie su strada alla Pirelli, ma dopo anni di duopolio la domanda presentata dal colosso indiano MRF potrebbe andare a modificare i futuri equilibri con l’ingresso di un terzo incomodo nel mercato delle gomme.
Sin dai primi anni settanta, quando i rally sono riusciti a guadagnare lo status di campionato del mondo l’universo dei fornitori degli pneumatici è sempre vissuto all’ombra della sfida tra Michelin e Pirelli. I tentativi di inserirsi in questa sorta di duopolio non sono mancati, ma troppo spesso si sono schiantati contro la realtà di un impegno non indifferente tecnologico e di budget, così anche gruppi importanti come Yokohama oppure Hankook non hanno mai lanciato un guanto di sfida vero, a 360°. L’ultimo in ordine cronologico ad averci provato è stata la D-Mack, progetto ambizioso che ha puntato molto in alto. Ma senza un’industria alle spalle che potesse approfittare dell’immagine sportiva, per trasferirla su un prodotto dedicato alle auto di serie si è scontrata con la dura realtà economica, che non gli ha impedito di mettersi in mostra con risultati eccezionali, ma li ha soffocati nel volgere di un paio di stagioni. Così quando la FIA ha lanciato il bando per il 2021 oltre a Pirelli ed a una poco convinta Michelin si sono presentate anche Hankook e MRF. I Coreani oramai da qualche anno nell’ambiente con prodotti dedicati a monomarca e vetture meno performanti, fallito il tentativo hanno continuato con i loro programmi di sempre. Per gli Indiani di MRF la partecipazione a questo bando è stata presa molto seriamente, impostando un lavoro di sviluppo e progettualità che hanno voluto mantenere anche se non sono riusciti ad aggiudicarsi il bando FIA. Una volontà quella di uscire dalla nicchia dell’Asia Pacifico, dove sono presenti oramai da anni, che era emersa nella passata stagione con un timido ingresso nel WRC2. Ma oggi a dare tutta un’altra credibilità alla loro volontà di provarci sul serio, c’è il programma ERC con Breen e la Hyundai ma soprattutto quell’incredibile esordio in Finlandia all’Itaralli. Un di più fortemente voluto nel rispetto di quel programma di sviluppo previsto nel bando, nonostante tutte le problematiche che comportava l’approccio ad un fondo sul quale MRF non aveva mai lavorato. Oltre a rappresentare una nicchia di mercato marginale limitata poche nazioni, ed a un numero di gare molto ridotto. Ed invece MRF ha vinto la sua scommessa, portando la i20 R5 di Breen sul podio, ma soprattutto dimostrando un grado di competitività assoluto, prossimo alla qualità delle collaudate coperture Michelin e Pirelli. L’emergenza sanitaria oggi ha bloccato tutti i campionati e quello continentale non è riuscito ad andare ai blocchi di partenza, ma dopo quanto è andato in scena all’Itaralli, l’attesa per vedere quali saranno i progressi delle gomme Indiane su terra e asfalto è tanta. Un terzo incomodo che se continuerà a credere nelle corse, potrebbe diventare un competitor molto scomodo.