Al Montecarlo le prestazioni del Belga Gregoire Munster, non hanno mancato di farsi notare, alla sua terza gara su una rally1 ha fatto meglio di colleghi (al loro debutto) molto più promettenti. Ed ora si profila un interessante prova on-ice. Tre stagioni sulla Hyundai i20 Rally2 e R5, ed un venti ventitré sulla Fiesta Rally2 onesti, con qualche buon risultato ma non certo da predestinato, hanno abbassato l’asticella delle attese, ed invece ..
Essere approdato in M-Sport grazie al supporto dell’amico Jourdan Serderidis ha fatto sì che in molti lo snobbassero, per non dire peggio. Dopo due gare di puro apprendistato prima sulla terra e poi sull’asfalto, interpretate dai più come comparsate di un cliente qualsiasi, il suo ingaggio per un intera stagione come secondo di Fourmaux ha fatto storcere il naso a tutti. In realtà al Montecarlo è stato autore di una gara solida nelle prestazioni e in regolarità, e se ci fermiamo ad analizzare le sue prestazioni vanno oltre le aspettative, ma soprattutto sono in linea se non addirittura meglio di altri giovani alla loro terza uscita nella classe regina. Per buona parte della gara, almeno sino a quando non è inciampato in una mezza uscita di strada (che lo ha obbligato a salvarsi in super rally) per un errore abbastanza veniale, è rimasto sui tempi di Mikkelsen. Ed i suoi tempi non sono mai stati troppo distanti da quelli del compagno di squadra Fourmaux. In Svezia da Munster nessuno si attende o pretende qualcosa, e non potrebbe essere altrimenti il venticinquenne con passaporto lussemburghese ad Umea ci ha corso solamente l’anno passato, al volante di una Ford Fiesta Rally3. Un salto enorme, vista la forbice prestazionale che divide la compatta a trazione integrale e le Rally1, regine del WRC. Al Montecarlo Munster ha però messo in evidenza quante variabili ci possono essere nel salto dalla categoria cadetta, alla classe top. Un esame che nella maggior parte dei casi ha mandato alle corde dei giovani molto promettenti, autori di grandi prestazioni nel WRC2 e nel Challenger (ex WRC3). In alcuni casi però questa differenza di cavalleria e prestazioni può anche mettere a proprio agio dei piloti in difficoltà per il loro stile di guida con vetture meno potenti, e questo sembra proprio il caso di Gregoire Munster. Ed in Svezia è lecito attenzionarlo in maniera particolare, una gara tutta di leggere tra le righe, nel progresso delle prestazioni e anche nel confronto con il più esperto compagno di squadra, soprattutto nella seconda metà della gara.